Il cyberbullismo è un fenomeno sviluppatosi con l’evoluzione della tecnologia e che fonda le sue radici nel bullismo, quella forma di aggressione utilizzata da soggetti che si dimostrano sicuri di sé ma che in realtà nascono innumerevoli fragilità.
I protagonisti del cyberbullismo sono i cd leoni da tastiera, individui che trovano il coraggio di insultare, offendere, umiliare solo perché nascosti dietro uno schermo.
Mentre lo stereotipo del bullo verrebbe disegnato come alto e imbronciato il cyberbullo è impossibile da immaginare, chiunque può far utilizzo di questa pratica e questo lo rende più pericoloso del fenomeno classico.
Gli effetti del cyberbullismo e del bullismo sono similari: la vittima di violenza psicologica sarà indotta ad isolarsi e sarà sopraffatta da ansia e perdita di interesse ad attività sociali.
Conseguentemente la stessa cade in uno stato di depressione che più spesso del previsto porta ad avere istinti suicida. Numerosi studi hanno evidenziato come queste vittime, specialmente se adolescenti, pensino al suicidio più del doppio delle volte rispetto ai loro coetanei non vittimizzati.
Ecco perché il nostro legislatore ha previsto una legge apposita per il cyberbullismo (l. 71/2017) che fornisce le direttive necessarie per scuole e istituzioni volte a prevenire o quantomeno correggere comportamenti inadatti.
L’obiettivo è quello di educare le nuove generazioni a disporre dei social in modo adeguato e non lesivo e di sensibilizzare le vecchie generazioni che hanno abusato del potere dello schermo.
Beatrice Avallone