Sono fragili, anziani e spesso portatori di patologie, ma nonostante questo non sono vaccinati. O meglio, lo sono, ma meno di tutte le altre fasce di età. I vaccini a tappeto in Italia lasciano fuori i 70enni. I numeri in questo senso sono inquietanti ed evidenziano un buco nelle coperture.
“Ho 71 anni e quattro patologie a carico, ma dalla Asl di Frosinone, mi dicono che non posso fare il vaccino perché la priorità ce l’ha la fascia di età sotto i 65 anni. Cosa devo fare? Devo morire?”, ci racconta indignato un nostro lettore, che per motivi personali, preferisce restare anonimo.
Una denuncia forte e piena di paura: paura di perdere le persone care e di non ricevere il supporto necessario per affrontare il più grande male del nostro tempo, il Covid. Il tutto poi, aggravato dalla difficile situazione che sta vivendo la Ciociaria: tutte le province di Frosinone si trovano infatti in zona rossa.
La rabbia del nostro lettore si consuma ai danni di un sistema che non tutela una fascia di età che forse più di tutte le altre potrebbe subire conseguenze dal virus: “Negli ultimi anni mi è stato riscontrato un tumore, ho avuto un ictus e un infarto e soffro di problemi cardiovascolari – spiega -. Senza il vaccino, sono costretto in casa e non posso vivere la mia vita per paura di perderla. Dalla Asl non ho ricevuto alcuna rassicurazione, cosa dobbiamo fare noi anziani per andare avanti?”
I DATI SUI VACCINI
Mancano i vaccini, mancano le strutture e le code sono interminabili. Che la situazione sia complessa per tutti è un dato di fatto, ma non si può negare che ci siano categorie e fasce di età più a rischio di altre.
Secondo i dati delle somministrazioni di Pfizer, Astrazeneca e Moderna in Italia, i settantenni che hanno avuto almeno una dose di vaccini si attestano solo a 138.288, aggiudicandosi così il triste scettro di fascia d’età meno coperta. Per intenderci, i ventenni che hanno avuto la somministrazione sono oltre 371 mila, e i trentenni arrivano addirittura a 585.822. Una differenza pericolosa e inaccettabile.