Il 28 febbraio 2020, il Maggiore Lanfranco
Disibio, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
(TPC) di Firenze ha restituito al Dr. Massimo Sanacore, Direttore
protempore dell’Archivio di Stato di Pisa, tre manoscritti copialettere
sottratti in epoca imprecisata dall’antico fondo archivistico del
soppresso “Ufficio Fiume e Fossi” di quella città.
I tre
manoscritti copialettere restituiti all’Archivio di Stato di Pisa. In
questi registri venivano ricopiati in rigoroso ordine cronologico i
testi delle lettere che l’Ufficio Fiumi e Fossi di Pisa inviava ai vari
destinatari delle comunicazioni.
L’indagine veniva avviata nel
luglio del 2017 a seguito di una segnalazione pervenuta dalla
Soprintendenza Archivistica per la Toscana di Firenze, che indicava
alcune opere di particolare pregio in vendita presso un’attività
commerciale del capoluogo toscano. Inizialmente, i riscontri effettuati
attraverso la consultazione della Banca Dati dei beni culturali
illecitamente sottratti, la più grande banca dati al mondo di opere
d’arte rubate gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio
Culturale, davano esito negativo. L’attività investigativa, che
proseguiva con l’ausilio della Soprintendenza Archivistica e
dell’Archivio di Stato di Pisa, permetteva di accertare che i beni
archivistici, sottratti illecitamente in epoca imprecisata, facevano
parte della collezione presente presso lo stesso Archivio di Stato, in
quanto costituivano la sezione mancante relativa agli anni 1702 – 1774
del fondo “Ufficio Fiume e Fossi”. Il detentore, un 44enne imprenditore
ligure, veniva, pertanto, indagato per ricettazione.
Il valore dei beni recuperati è stato stimato in tremila euro.
L’odierna restituzione si va a sommare a quella di altri due beni, già
riconsegnati lo scorso anno al medesimo Ente. Si tratta di due mappe
catastali del Comune di Pisa relative alla sezione “D” (Camposanto e San
Michele), redatte nel 1900 a seguito di ordini ministeriali impartiti
il 5 luglio 1899. I documenti appartenevano al rilievo catastale
ottocentesco dell’attuale quartiere di Porta a Piagge e del Cimitero
Monumentale di Via Pietrasantina.
I beni erano in possesso di un
antiquario locale il quale, una volta appreso da propri studi che gli
stessi potessero essere di natura pubblica, li consegnava al Nucleo
Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che ne accertava la provenienza
con la collaborazione della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica
della Toscana e dell’Archivio di Stato di Pisa. È stato, infatti,
possibile eseguire una comparazione con altre tre mappe presenti presso
quel fondo archivistico, consentendo, in tal modo, ai Funzionari del
MiBACT di ricondurre i due documenti, del valore di settemila euro, alla
serie dei fogli della citata sezione.