Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha recentemente inviato una lettera urgente al presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, riguardante la delicata situazione delle imprese tarantine collegate all’ex ILVA.
Proposta di Intervento
Nella sua lettera, il presidente Emiliano propone un intervento immediato per salvaguardare le imprese dell’indotto, che si trovano in gravi difficoltà a causa dei debiti accumulati da Acciaierie d’Italia. La Regione Puglia si offre di utilizzare la propria liquidità per pagare i debiti delle imprese tarantine, al fine di evitare il fallimento e proteggere l’occupazione nella regione.
Sollecito al Governo
Il presidente Emiliano sollecita il Governo Meloni ad adottare misure concrete per affrontare la crisi delle imprese dell’indotto. Chiede inoltre una deroga alla disciplina degli aiuti di Stato e l’autorizzazione legislativa per utilizzare i fondi derivanti dagli avanzo di bilancio della Regione Puglia.
Critiche alla Gestione di Acciaierie d’Italia
Nella lettera, il presidente Emiliano critica aspramente la gestione di Acciaierie d’Italia, sottolineando il fallimento nel produrre un piano industriale per la decarbonizzazione dell’ex ILVA e la mancanza di collaborazione con il Governo italiano e altre società coinvolte nel processo.
Richiesta di Sostegno
Il presidente Emiliano chiede al Governo di fornire sostegno immediato alle imprese tarantine, consentendo loro l’accesso a misure straordinarie di sostegno e garantendo il pagamento dei debiti e degli stipendi. Sottolinea l’importanza di proteggere il tessuto imprenditoriale della regione e di evitare ulteriori fallimenti.
Conclusioni
La lettera del presidente Emiliano rappresenta un appello urgente per il salvataggio delle imprese tarantine legate all’ex ILVA. La Regione Puglia si impegna a fare la sua parte per sostenere queste imprese, ma è necessario un intervento tempestivo e deciso da parte del Governo per evitare una crisi economica ancora più grave nella regione.