Il parlamento britannico ha bocciato l’accordo negoziato dalla May con Bruxelles. Oggi e domani altri due voti decisivi.
May ci riprova, ma non convince la Camera dei Comuni. Il parlamento inglese ha bocciato per la seconda volta l’accordo negoziato dalla May con l’Unione Europea. Dopo un primo rovinoso rigetto il 15 gennaio, ieri sera gli MPs della Camera Bassa britannica hanno ribadito la loro contrarietà al deal che la premier britannica aveva negoziato con Bruxelles. Rispetto al precedente voto, l’accordo era stato leggermente modificato, specialmente nello spinoso tema del backstop. Sono stati solo 241 i voti favorevoli al deal, 391 quelli contrari. Dopo il voto, la May insiste sulla sua strategia “o questo deal o la catastrofe”. La posizione europea è simile, in quanto l’Unione ha ripetuto di non essere disposta a fare altre concessioni. O una Brexit così, o niente Brexit, sembra dire Bruxelles.
L’accordo votato ieri conteneva, secondo il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, “garanzie legalmente vincolanti” sul backstop. Le concessioni europee avevano convinto i Tory di sponda May, ma i brexiteers duri e puri non vogliono cedere. Le intese raggiunte a Strasburgo “non soddisfano l’impegno preso dal governo alla Camera dei Comuni di ottenere cambiamenti legalmente vincolanti nell’accordo di recesso”, dicono i più oltranzisti, tra cui l’ex ministro per la Brexit Dominic Raab, e anche il capogruppo del Dup (Democratic Unionist Party), Nigel Dodds. I parlamentari inglesi stasera affronteranno un secondo voto in cui si esprimeranno favorevoli o contrari a una Brexit senza deal. Gli opinionisti sono concordi nell’idea che la possibilità del no deal sarà bocciata, e così si dovrà votare anche domani sera per un eventuale slittamento dell’uscita dall’Unione, ipotesi ormai sempre più probabile.