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Frosinone, “Ossigeno”: Mastrangeli e Scaccia puntano il dito contro la Regione

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“La colpa è della Regione Lazio”. Il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli e il vicesindaco Antonio Scaccia replicano alla determina regionale che ha escluso il Comune dal progetto “Ossigeno”, che prevedeva finanziamenti per la messa a dimora di alberi. Secondo i due amministratori, l’istanza non è stata ammessa a causa di una richiesta di integrazione documentale impossibile da soddisfare nei tempi previsti.
“Il progetto era corretto”, affermano Mastrangeli e Scaccia, sottolineando l’importanza che la loro amministrazione attribuisce alle tematiche ambientali. Il sindaco Mastrangeli ha dichiarato: “Il tema dell’ambiente e quindi la qualità della vita e la salute dei cittadini sono prioritari per la nostra amministrazione. I progetti presentati dagli uffici comunali, su mio indirizzo e su quello dell’amministrazione, sono redatti scrupolosamente e puntualmente, per utilizzare ogni opportunità per contrastare l’inquinamento e promuovere comportamenti virtuosi a favore dell’ambiente, a beneficio dell’intera collettività”.
Il vicesindaco Scaccia ha spiegato che il Comune di Frosinone aveva presentato un progetto per la messa a dimora e la cura di nuovi alberi nella villa comunale, con l’obiettivo di creare un sistema integrato di verde urbano in grado di neutralizzare gli inquinanti e ridurre l’anidride carbonica. Tuttavia, l’area individuata per l’intervento ricade in una zona soggetta a vincoli archeologici, che richiedeva il parere della Soprintendenza.
“La Regione Lazio, dopo 135 giorni dalla presentazione della domanda, con estremo ritardo, ha richiesto che il parere per i beni archeologici fosse prodotto entro soli 10 giorni”, ha denunciato Scaccia. “L’impossibilità di produrre la documentazione richiesta in tempi così brevi ha portato all’esclusione del Comune dal contributo regionale, nonostante il progetto fosse stato redatto correttamente e minuziosamente dall’ufficio”. Scaccia ha concluso ringraziando il personale del settore ambiente per l’impegno profuso.
La determina regionale, nelle premesse, specifica che la documentazione integrativa richiesta al Comune di Frosinone non è pervenuta e che la carenza documentale non permetteva di procedere alla valutazione tecnica, ritenendo quindi la domanda “non ammissibile”. Di conseguenza, la Regione ha ritenuto opportuno non ammettere la domanda del Comune.

Le Tre Storie Capitali

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