Uno studio condotto in Valsugana da Università di Siena e Museo Civico di Rovereto, pubblicato su “Applied Vegetation Science”, rivela come prati e pascoli si siano trasformati negli ultimi quarant’anni.
La ricerca, basata sul confronto di rilievi vegetazionali effettuati tra il 1986-88 e il 2022, evidenzia un “preoccupante declino delle aree prative semi-naturali” a bassa quota, sostituite da vigneti, frutteti e insediamenti. A media quota, l’abbandono di sfalcio e pascolo favorisce il ritorno del bosco. Anche in alta quota si osservano cambiamenti, con una riduzione delle piante tipiche a favore di specie più comuni, probabilmente a causa del riscaldamento globale e delle concimazioni. Si registra un aumento di specie nitrofile e una diminuzione dei prati magri.