Negli ultimi cinque anni, il mercato immobiliare milanese ha visto una crescita dei valori particolarmente accentuata nelle zone periferiche e per gli immobili più datati. A guidare la classifica è il quartiere Brianza-Pasteur, meglio conosciuto come NoLo (North of Loreto), con un incremento dei prezzi del 64,7%. Questo dato emerge dall’ultimo listino dei prezzi immobiliari di Milano elaborato da Fimaa e Camera di Commercio, aggiornato a fine 2024 e confrontato con i valori pre-Covid.
NoLo in testa, periferie in ascesa: L’aumento vertiginoso dei prezzi a NoLo è in gran parte trainato dalle abitazioni ristrutturate, che hanno registrato un +94% nel periodo considerato. A seguire, si posizionano Forlanini-Mecenate (+58,6%), grazie all’apertura della linea blu della metropolitana, e Lagosta Garibaldi (+57,8%), spinta dal mercato del “poco nuovo”. Incrementi significativi anche per Padova-Palmanova e Argonne-Corsica (grazie alla linea 4 della metropolitana), Fulvio Testi-Ca’ Granda e Cermenate Ortles (SouPra).
Il centro storico rallenta: Al contrario, le zone centrali di Milano mostrano rivalutazioni più contenute. In nessuna area del centro storico l’aumento dei prezzi medi ha superato il 20% nel quinquennio. Brera si attesta a +14,3%, Parco-Castello a +14,9% e Duomo-Diaz a +18,5%. Questi incrementi, seppur apparentemente elevati, risultano in parte erosi dall’inflazione del periodo, pari al 17,3%.
Tipologie immobiliari e prezzi medi: A livello generale, le case nuove hanno segnato un +37,3%, quelle ristrutturate +34,8% e l’usato da riqualificare +43%. Il prezzo medio del nuovo si attesta a 5.450 euro al metro quadro, il ristrutturato a 4.450 euro e l’usato da riqualificare a 3.575 euro.
Le zone più esclusive: Il Quadrilatero della moda rimane l’area più costosa, con quotazioni che raggiungono i 20.000 euro al metro quadro. Seguono Vittorio Emanuele-San Babila (17.000 euro) e piazza Duomo (15.300 euro).
Canoni di locazione: periferia in crescita: Anche nel mercato degli affitti si registra una maggiore crescita in periferia, con un incremento medio del 45%, trainato dalla maggiore accessibilità dei canoni. Il centro storico registra un aumento del 38%, a causa della scarsità di offerta e della diffusione degli affitti brevi.
In sintesi, il mercato immobiliare milanese degli ultimi cinque anni ha visto una rivalutazione delle zone periferiche e degli immobili meno recenti, con una crescita più contenuta nel centro storico. Questo trend riflette un fenomeno di “downgrading” simile a quello osservato nei consumi, con una maggiore attenzione al rapporto qualità-prezzo.