Negli anni Ottanta è avvenuto il vero boom del settore del gioco e quell’epoca è infatti definita la golden age dei videogiochi. Oggi parliamo di un’industria che muove miliardi di dollari all’anno fra distribuzione, marketing, fiere ed eventi, ma che è nata dalle prime console per uso domestico. Il mondo dei videogiochi è cambiato grazie ai progressi tecnologici che hanno trasformato pian piano le console attraverso la realtà virtuale e aumentata e la possibilità di giocare nel metaverso. Tuttavia, gli appassionati sono attratti da un fenomeno specifico nonostante queste modifiche: il gaming retrò.
Il retrogaming rappresenta un ritorno alle esperienze di gioco delle generazioni precedenti, con console, videogiochi e pc di queste generazioni che vengono riscoperti e rivalutati. Ma la passione e l’interesse per vecchi giochi non riguarda solo l’ambito dei videogame per console, bensì anche i giochi di carte. Infatti, questi continuano a rivivere in nuove forme sulle piattaforme digitali e lo stesso avviene per la tombola, che oggi conosciamo nella versione del bingo online, o per i giochi da tavolo. Gli esempi sono numerosi.
Cosa è il gaming retrò?
Il termine retrogaming racchiude una particolare area del mondo dei videogiochi che si focalizza sulla riscoperta, vendita e utilizzo di console e videogiochi di vecchia data. Per appassionati e collezionisti, le console iconiche come il Sega Mega Drive, l’Atari 2600 e il Nintendo 64 continuano ad avere un mercato attivo. Il prezzo di queste console oggi arriva ad essere di gran lunga superiore a quello originale per via del fatto che oggi sono pezzi rari e, soprattutto, grazie al loro fascino eterno del vintage.
Il gaming retrò racchiude giochi originali con una riproduzione su sistemi moderni. Non sono solo giochi vecchi ma anche nuovi, giochi creati con un approccio vintage, mantenendo fedelmente le grafiche pixelate e le meccaniche essenziali tipiche degli anni Ottanta. Questo approccio al gioco offre un’esperienza semplice ma estremamente coinvolgente, che attira sia le generazioni nostalgiche che le nuove generazioni che cercano un modo diverso di giocare. La storia di Nicolas Chiariacò, un sedicenne di Triggiano che ha trasformato la sua passione per le vecchie console in una carriera emergente, è un esempio eccellente di come il gaming vintage possa ispirare anche i più giovani.
Fra nostalgia e innovazione
Una delle principali cause del successo del retrogaming è il fattore nostalgia. Tornare a giocare a giochi d’infanzia amati offre un senso di comfort e connessione emotiva che consente di rivivere ricordi preziosi. Ma non basta questo a spiegare tale exploit. Il retrogaming è anche un esempio di come il passato possa essere reinterpretato attraverso l’innovazione. Nel 2016 c’è stato Pokémon Go che ha avuto un successo enorme in quel periodo e aveva il suo punto di forza nel combinare elementi classici con tecnologie moderne, come la realtà aumentata, creando esperienze di gioco che sono al tempo stesso familiari e nuove. Inoltre, molti sviluppatori scelgono di utilizzare stilemi retrò per differenziarsi in un mercato sempre più competitivo, ritrovando i vantaggi di una grafica e un gameplay essenziale.
È comune festeggiare gli anniversari di saghe famose con riproduzioni originali dei giochi, spesso migliorate con grafiche migliorate o contenuti aggiuntivi. In tal modo si attirano nuovi giocatori e al tempo stesso si fanno contenti i fan storici, consolidando l’importanza del gioco di vecchia data come mezzo per collegare generazioni diverse.