Sono davvero tante le citazioni e gli aforismi sulla vita che ne raccontano il valore, l’essenza, le gioie e i dolori, la complessità e, in generale, le tante sfaccettature. Una cosa è certa: l’esistenza delle persone ha valore, ecco perché tutelarla diventa essenziale.
Qualcosa che è possibile fare attraverso una polizza ad hoc, denominata appunto assicurazione sulla vita, la quale può essere conseguita secondo molteplici piani contrattuali, tipologie e modalità.
Oggi vi raccontiamo qualcosa di più sull’assicurazione sulla vita, analizzando cos’è e quando può essere conveniente stipularne una. L’importante è rivolgersi a compagnie affidabili, dalla comprovata esperienza e in grado di intervenire fattivamente in situazioni particolari.
Cos’è l’assicurazione sulla vita
Sosteneva il Mahatma Gandhi che “La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia”. Si tratta di un insegnamento particolarmente prezioso e che porta a riflettere sull’importanza di vivere sereni, anche quando si manifestano degli eventi avversi.
La stipula di un’assicurazione sulla vita ha senso in un simile contesto. Rappresenta, come ben illustra l’IVASS, un “contratto in forza del quale l’impresa di assicurazione si impegna a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita umana (morte o sopravvivenza).”
Questa polizza può essere adoperata come strumento di risparmio, di protezione personale o dei propri cari, persino di investimento, a seconda delle specifiche esigenze che si trova a espletare.
Come funziona la polizza vita?
La polizza vita vede al centro quattro soggetti protagonisti:
● Compagnia assicurativa. È la realtà che eroga e fornisce il servizio.
● Persona che stipula il contratto o contraente. Non è altro che colui che stipula la polizza e paga il premio, impegnandosi a sottoscrivere gli obblighi contrattuali.
● Soggetto assicurato. È la persona fisica sulla cui vita viene stipulato il contratto e può essere diversa dal contraente (ma non necessariamente).
● Soggetto che ne beneficia o beneficiario. Si tratta persona che beneficia del premio assicurativo qualora subentrasse una delle eventualità previste in fase contrattuale. La designazione di tale figura spetta soltanto al contraente; può essere uno dei membri del nucleo familiare, ma non per forza.
Il contraente dovrà avere cura di fornire all’assicurazione le informazioni necessarie per entrare in contatto con il beneficiario o i beneficiari, qualora si decidesse di predisporne più di uno.
Da cosa tutela l’assicurazione sulla vita?
Come abbiamo accennato all’inizio, l’assicurazione sulla vita è una forma cautelativa che può intervenire in molteplici situazioni, offrendo una protezione a 360° sia a chi la sottoscrive che al suo nucleo familiare.
A seconda del tipo di garanzie che il contraente decide di sottoscrivere può tutelare in situazioni come infortunio o problemi di salute. Il premio può essere riscosso dal beneficiario in caso di morte dell’assicurato, qualora l’assicurato continuasse a vivere oltre una certa data concordata o a seguito di una combinazione delle due eventualità.
Questo tipo di polizza può anche essere utilizzato come strumento di investimento, a fronte di una funzione prettamente previdenziale. È quindi da considerarsi versatile, efficace a più livelli e in grado di offrire una tutela a 360° per sé come per i propri cari.