La protezione dei cittadini dai rischi del gioco illegale non si ferma mai. Giorno e notte, giorni feriali e giorni festivi, la Guardia di Finanza, i Carabinieri e la Polizia di Stato indagano, verificano, monitorano, controllano, sanzionano e sequestrano laddove i punti di gioco non siano autorizzati, dove non siano rispettate le norme sugli orari e le distanze da siti sensibili, dove vengano utilizzate apparecchiature non a norma, laddove vengano proposti giochi non consentiti, …
Chiunque desideri giocare e scommettere ha a disposizione una molteplicità di opzioni: dai Casino terrestri ai Casino online, dai punti scommesse diffusi sull’intero territorio nazionale ai siti scommesse non AAMS – sicuri e non.
Tuttavia, come è noto, ogni qualvolta vi sia una possibilità di guadagno, le organizzazioni criminali tentano in ogni modo di infiltrarsi; questo accade anche nel settore delle scommesse e del gioco con vincite in denaro.
La criminalità si propone come alternativa al gioco legale, con un’offerta all’apparenza più vantaggiosa rispetto a quella normata dallo stato, ma in realtà non esente da una serie di rischi: nessuna garanzia sul denaro versato sull’account di gioco online, nessuna garanzia sulle possibilità di ritirare le vincite, forte probabilità di venire individuati dalle forze di polizia e puniti secondo quanto prevede la legge.
La collaborazione tra Agenzia delle Entrate e le forze dell’ordine
Le cronache di tutti i giorni mostrano quanto le operazioni delle forze dell’ordine raggiungano spesso l’obiettivo di individuare gli operatori del gioco illegale, di sottoporre a sequestro il materiale non a norma e di erogare le relative sanzioni.
Le operazioni di monitoraggio e di repressione sono gestite in collaborazione tra le forze dell’ordine e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
È infatti il direttore stesso dell’ADM a presiedere il CoPReGI, ovvero il Comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori.
Le operazioni sul campo sono ovviamente effettuate direttamente dagli agenti di Finanza, Carabinieri e Polizia, che, oltre a monitorare il territorio, assieme al personale esperto di ADM e grazie a specifiche tecnologie, realizzano precise analisi dei flussi di gioco.
Incrociando le informazioni raccolte e i risultati delle indagini, le forze dell’ordine arrivano, in capo a settimane o mesi di lavoro, ad individuare i casi di gioco illegale.
I controlli recenti in Italia e a Roma
Lo scorso mese di gennaio, ad esempio, il CoPReGI si è concentrato su punti raccolta scommesse, sale VLT, esercizi commerciali generalisti che ospitano AWP ed esercizi commerciali che effettuano servizi per conto di concessionari per giochi a distanza.
I complessivi 580 controlli hanno consentito di individuare 15 punti non autorizzati di raccolta scommesse e di sequestrare 88 apparecchi AWP e 21 totem irregolari impiegati per la connessione a siti di gioco irregolari. Contestualmente, sono state comminate ben 173 sanzioni amministrative, che hanno portato nelle casse dell’erario oltre 12 milioni di euro, e sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria 42 soggetti.
La Guardia di Finanza, in sinergia con l’Ufficio dei Monopoli per il Lazio, opera regolarmente per contrastare il gioco illegale e irregolare. In soli cinque giorni, tra il 15 e il 19 marzo di quest’anno, i finanzieri hanno controllato non meno di un migliaio di esercizi commerciali di tutta Italia, sequestrando circa 150 apparecchi che risultavano non collegati alla rete telematica (il collegamento è necessario affinché l’Agenzia delle Dogane possa monitorare i flussi di gioco e prevedere le relative imposte fiscali) o manomessi per incrementare in modo irregolare i profitti dei fornitori di giochi e scommesse.
Restringendo il quadro delle indagini e delle operazioni alla città di Roma, i sequestri (relativi ad un campione di cinque esercizi tra bar, sale slot e sale scommesse) hanno riguardato computer che consentivano l’accesso a siti di gioco e scommesse non autorizzati nel nostro paese, mentre i controlli hanno permesso di individuare dei casi in cui non vi era nessuna forma di controllo sull’età dei giocatori (giochi e scommesse sono invece vietati ai minori e l’obbligo di verifica, a tutela delle fasce più deboli, ricade sul titolare dell’esercizio commerciale).
La Guardia di Finanza ha quindi comminato fino a 150 mila euro di sanzioni amministrative, ha imposto la chiusura dei locali fino a 60 giorni e ha segnalato alla questura i titolari inadempienti rispetto alla verifica dell’età (i soggetti in questione rischiano la revoca della licenza).
Indagini e repressione da nord a sud
Le azioni di controllo e repressione vengono svolte anche a livello locale, da nord a sud del paese, ancora una volta in collaborazione tra Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane.
Sequestri e sanzioni a Torino
È accaduto a Torino, quando le fiamme gialle, a seguito di accurate indagini effettuate nei mesi di maggio e giugno del 2023, nel corso di quattro giorni di controlli effettuati sulle macchinette da gioco dei diversi locali della città, hanno raggiunto un risultato ragguardevole: sequestro di 22 apparecchi da intrattenimento, 6 cambia monete e 5 mila euro in contanti, denuncia per la presenza di lavoratori in nero e sanzioni per un ammontare complessivo di 500 mila euro.
In un caso, gli apparecchi non erano collegati al sistema di elaborazione della rete e risultavano, quindi, installati abusivamente.
La repressione del gioco illegale nelle province di Agrigento e Cagliari
Anche in Sicilia, Agenzia e forze dell’ordine sono all’opera per individuare le situazioni irregolari o illegali, sequestrare le apparecchiature non conformi e comminare le sanzioni
Lo scorso mese di ottobre, la sede operativa delle Fiamme Gialle di Agrigento hanno individuato, nel territorio del comune di Cammarata, un bar nel quale erano presenti due apparecchi tipo slot machine irregolari: mancavano i nulla osta di distribuzione, i nulla osta di esercizio e i codici identificativi. Le schede elettroniche, poi, non erano collegate alla rete di ADM e non consentivano, quindi, il tracciamento dei flussi di gioco.
Un altro apparecchio all’interno dello stesso esercizio non era dotato del sistema di randomizzazione dei risultati (le vincite erano quindi truccate).
Le conseguenze per il titolare del bar sono state estremamente pesanti: sequestro di tutte le apparecchiature contestate, così come dei quasi 2 mila euro in esse contenuti, e oltre 150 mila euro di sanzione amministrativa, cui si va ad aggiungere la contestazione dell’imposta evasa e dei relativi interessi.
Non sono da meno, quanto ad azioni di controllo, verifica e repressione delle violazioni, i finanzieri di Cagliari.
Poche settimane fa, a Sestu, una sala giochi che era dotata di regolare licenza affiancava alle apparecchiature regolarmente dichiarate, due computer connessi a siti di gioco non autorizzati. Questi sono stati sequestrati e al titolare sono stati comminati 20 mila euro di sanzione amministrativa.