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Cnpr forum, ‘730 precompilato’ tra luci e ombre

Gusmeroli (Lega): “Da sempre critico, sono pochi i beneficiari”
Misiani (Pd): “Noi favorevoli ma i problemi segnalati vanno risolti”
De Bertoldi (FdI): “Rapporto diretto tra cittadini e Agenzia Entrate”
Fenu (M5s): “Riequilibrare il rapporto con Fisco”
“Sono da sempre critico rispetto a tutte le ‘precompilate’. Ritengo che portano giovamento solo a una percentuale molto bassa di cittadini. Negli altri casi l’Agenzia delle Entrate chiede tanta documentazione ai contribuenti vanificando l’obiettivo della semplificazione. Auspico l’abolizione della dichiarazione precompilata per rendere più semplici le procedure”. Lo ha dichiarato Alberto Gusmeroli (Lega), presidente della Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati, nel corso del Cnpr forum “Al via il nuovo 730 precompilato: semplificazione fiscale o illusione?”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.
“La Commissione che presiedo ha realizzato un’indagine conoscitiva sull’intelligenza artificiale, durata quattro mesi, ascoltando gli esperti del settore – ha aggiunto – e sono emerse notizie molto interessanti. E’ una rivoluzione in atto che va regolata, governata e gestita per un migliore utilizzo possibile. Bisogna promuovere una grande attività di formazione introducendo la materia già dalle scuole elementari. L’intelligenza artificiale può essere uno strumento molto importante di allerta contro le frodi fiscali e contro il sommerso. Ma non va usata in modo indiscriminato se si vogliono evitare disfunzioni e ‘cartelle pazze’ che generano costi alle imprese e ai professionisti”.
Di parere opposto Antonio Misiani (Pd) vicepresidente della Commissione bilancio a Palazzo Madama: “Non possiamo che essere a favore di una ulteriore evoluzione della dichiarazione precompilata. Introdotta dai governi di centrosinistra per avviare un percorso di semplificazione, speriamo che questo nuovo modello vada nella giusta direzione. Risolvendo alcuni problemi tecnici, segnalati in questi giorni, che necessitano di rapide soluzioni. E’ fondamentale che i contribuenti possano utilizzare la precompilata senza ansie o timori di revisioni successive dei dati, mettendosi nella più totale situazione di tranquillità per ciò che riguarda il loro rapporto con il fisco. Credo molto nel ruolo delle nuove tecnologie sia per contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale sia per semplificare il rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria. L’IA potrà essere uno strumento tecnologicamente prezioso, ma va utilizzata con criterio e razionalità, secondo indirizzi precisi, trasparenti e leggibili. Può permettere all’amministrazione di utilizzare al meglio l’enorme massa di dati di cui è già in possesso, che vanno filtrati per poter lavorare così in modo molto più mirato nei confronti della massa dei contribuenti”.
Perplessità viene espressa da Andrea De Bertoldi (deputato di Fratelli d’Italia in Commissione Finanze a Montecitorio): “Il sistema che si sta definendo e che andrà perfezionandosi nel tempo, porterà a un rapporto sempre più diretto tra contribuente e Agenzia delle Entrate. Il fatto che si arrivi a un 730 precompilato, sul quale potranno esserci degli accorgimenti con integrazioni, mi pare sia una strada senza ritorno. La mole di informazioni da parte della pubblica amministrazione grazie al sistema telematico, all’intelligenza artificiale e alle banche dati sempre più interconnesse agevolerà questo meccanismo. Voglio sottolineare che il ruolo dei professionisti sarà determinante per affiancare le imprese ad affrontare le situazioni più critiche. In particolar modo nelle fasi che precedono le dichiarazioni e in occasione di contestazioni e di chiarimenti”.
Favorevole alla precompilata anche Emiliano Fenu (capogruppo del M5s in Commissione Finanze alla Camera): “Condivido l’idea della precompilazione. Occorre fornire ai contribuenti, anche quelli che non possono rivolgersi a un consulente, gli strumenti per risolvere da soli il rapporto con il fisco. Bisogna fare uno sforzo maggiore per far sì che si tratti davvero di una dichiarazione precompilata. Perché chi va sul sito dell’Agenzia delle Entrate ed entra nel cassetto fiscale per visionare il proprio modello 730 precompilato, si rende conto per la maggior parte delle volte che mancano tante informazioni. Ci deve essere uno sforzo in più da parte dell’amministrazione finanziaria ma soprattutto per chi implementa i software e chi mette in comunicazione le banche dati per consentire al contribuente di accedere a una dichiarazione precompilata effettiva. Succede spesso che i contribuenti rinuncino a correggere la dichiarazione precompilata, e nel caso inseriscano nuove detrazioni a cui hanno diritto ad accedere, aumenta il rischio di accertamento. Tutte queste situazioni sono spiacevoli e complicano ulteriormente la vita dei cittadini”.
Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Pasqua Borracci (commercialista e revisore legale dell’Odcec di Bari): “Il via al nuovo 730 precompilato a disposizione dei contribuenti italiani impone a noi commercialisti di vigilare attentamente sul corretto procedimento e sulla sua reale funzionalità, nell’auspicio che si tratti davvero di una semplificazione, da noi professionisti richiesta più volte a gran voce, nel rapporto tra Stato e cittadini. Su questo punto attendiamo ancora segnali concreti che possano davvero portare ad una svolta nel sistema fiscale del nostro Paese. Un apporto strategico potrebbe arrivare dal sapiente utilizzo dell’intelligenza artificiale che potrebbe contribuire in modo determinante a questa rivoluzione. A patto che sia gestita con attenzione coinvolgendo anche noi commercialisti nell’indicazione delle priorità nelle programmazioni. Diversamente il rischio è quello di una nuova ondata di cartelle pazze”.
Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: “Sono a favore della precompilata, uno strumento che deve facilitare il rapporto del contribuente con il fisco anche se non è ancora perfettamente funzionante”.
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