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La liquidità condivisa può davvero rivoluzionare il mondo del gioco d’azzardo?

Le ultime settimane sono state caratterizzate da un grande fermento sul futuro del gioco online in Italia. Si è tenuto, infatti, a Roma, il 18 e il 19 aprile al Palazzo dei Congressi, il primo Italian Gaming Expo and Conference organizzato da Gioconews (GN Media), durante il quale si è discusso, oltre che di sicurezza, di responsabilità, di digitalizzazione e di comunicazione, anche del riordino del gioco pubblico e, nello specifico, de “L’opportunità della liquidità condivisa per il settore del gioco online in Italia”.

Liquidità condivisa nel poker? La posizione della politica italiana

Luigi Centorame, Senior Analyst di Cuiprodest, lo ha annunciato chiaramente: in Italia ormai manca davvero poco, almeno sul piano normativo e procedurale, all’introduzione della liquidità condivisa nel mondo del gioco d’azzardo. Quello che ancora manca è soltanto il decreto direttoriale per aprire l’Italia al mondo e ad altri Paesi sui tavoli di poker online.

Il Governo e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, infatti, stanno lavorando intensamente e sinergicamente per raggiungere questo obiettivo e rendere possibile agli utenti italiani di giocare con utenti di altri Paesi. L’ADM era pronta già da tempo ad introdurre la liquidità condivisa ma adesso, finalmente, anche il Governo è d’accordo ad aprire questi confini.

Per comprendere meglio, è opportuno fare un passo indietro. Nel 2017 erano stati presi degli accordi regionali, firmati dall’allora direttore dell’ADM Alessandro Aronica, che limitavano la condivisione a Spagna, Italia e Portogallo e che oggi sembrano essere stati abbondantemente superati.

Anche a livello politico, dunque, i dubbi in merito alla capacità della liquidità condivisa di rivoluzionare il mondo del poker e del gioco d’azzardo, come quello fruibile su 22bet.it.com, sono ormai risolti. Quella che manca è soltanto la direttiva direttoriale dei Monopoli che, se esprimesse la propria volontà, potrebbe far partire subito la liquidità condivisa europea.

Centorame ritiene, infatti, che ormai bisogna andare oltre la questione della liquidità condivisa europea e guardare ad una liquidità internazionale. Negli ultimi 12 anni il poker ha perso il 63% degli introiti e, se oggi si aprisse alla liquidità a livello internazionale, non ci sarebbero più vincoli che aprirebbero a sfide ma soltanto ad opportunità positive per l’intero settore.

Per fare meglio il punto della situazione, e per rimarcare il valore della liquidità condivisa internazionale-mondiale rispetto alla liquidità regionale-europea, Centorame ha chiarito la situazione italiana rispetto ad altri regolatori europei con un’analogia calcistica. Si cita testualmente: “È come se una squadra di Serie A in Italia possa giocare solo il campionato e non le coppe europee. Altri regolatori come Olanda, Svizzera, Belgio e UK che forse è l’esempio più virtuoso, hanno adottato la liquidità condivisa”.

Gioco d’azzardo e liquidità condivisa: ci sono ancora resistenze?

Sebbene le diffidenze e le perplessità dimostrate dal Senato sono ancora presenti, secondo Centorame è oggi importante guardare all’esempio degli altri Paesi, che dopo aver ottenuto delle regolamentazioni a livello politico, si sono saputi distinguere in termini di competitività all’interno di un settore allora in difficoltà.

Anche Giuseppe Volpe, managing partner di Cuiprodest, ha commentato l’approvazione del decreto legislativo sul riordino del gioco online, sostenendo la necessità che il Governo introduca la liquidità internazionale nel poker online. Il riordino organico nel settore avverrà non appena verranno approvati tutti i decreti legislativi che il Governo è chiamato ad emanare e che rappresenteranno una novità positiva non soltanto per il settore online ma anche per il gioco fisico e il divieto di pubblicità.

In conclusione, l’introduzione della liquidità internazionale nel poker online in Italia permetterebbe ai giocatori di entrare finalmente a far parte di un sistema più aperto e più attrattivo, a vantaggio della competitività dell’offerta legale e delle finanze pubbliche.

Anche perché molte poker room europee si sono già mostrate favorevoli alla possibilità di poter aprire alla liquidità condivisa e alla liquidità internazionale, un aspetto fondamentale che permette di aprire all’esterno per un bando di gara che guarda anche all’Europa.

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