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Matteo Di Pietro: Il Caso di Casalpalocco e le Ragioni di Non Carcere

La Condanna e le Sue Sfumature

Il 1 febbraio 2024 resterà impresso nei ricordi di Matteo Di Pietro, lo youtuber coinvolto in un tragico incidente a Casalpalocco. Il giudice delle indagini preliminari di Roma ha emesso una sentenza di 4 anni e 4 mesi di carcere per l’incidente che ha portato alla morte di Manuel, un bambino di cinque anni. Tuttavia, nonostante la condanna, Di Pietro non trascorrerà del tempo dietro le sbarre.

Il Patteggiamento Vincente

Il calcolo della pena ha avuto inizio da una base di 10 anni, come previsto dal codice penale. Tuttavia, Matteo Di Pietro ha optato per il patteggiamento, accordandosi con il pubblico ministero e il giudice. Questo passo ha influito positivamente sul calcolo finale, considerando il suo comportamento durante il processo e il suo pentimento sincero.

Le Attenutanti Generiche e il Pentimento

Le attenzioni del giudice si sono concentrate sul comportamento processuale di Di Pietro, la sua scelta di aderire a un rito alternativo e l’atteggiamento dimostrato subito dopo l’incidente. Fermatosi per prestare soccorso e collaborando attivamente con le autorità, il giovane ha dimostrato un sincero pentimento. Questi elementi hanno contribuito a ridurre la pena prevista, portandola al di sotto dei 4 anni.

Il Calcolo della Pena e le Variabili in Gioco

Il conteggio iniziale partiva da 9 anni e 3 mesi, considerando parte della pena già scontata ai domiciliari. Gli articoli del codice stradale contestati riguardavano il controllo del veicolo, i limiti di velocità e l’obbligo di sgomberare un incrocio. La scelta del rito e le attenuanti generiche hanno influenzato lo sconto applicato. Secondo il professor Francesco Centonze, esperto di diritto penale, sono stati applicati sconti del 33%, sia per le attenuanti generiche che per il patteggiamento.

L’Evitare del Carcere

La chiave per evitare il carcere risiede nel considerare il tempo trascorso ai domiciliari come parte della pena. La legge consente al condannato, in casi come questi, di accedere a misure alternative, come la detenzione ai domiciliari o l’affidamento in prova ai servizi sociali. In questo contesto, la condanna di Di Pietro si riduce al di sotto dei 4 anni, rendendolo idoneo a tali misure alternative.

Normative e Prassi

Piercamillo Davigo sottolinea che l’applicazione dell’articolo 589 bis del Codice penale, modificato nel settembre 2023, non si applica retroattivamente. Nonostante una condanna superiore a 4 anni, la presenza degli arresti domiciliari influisce sul totale della pena, aprendo la possibilità di affidamento ai servizi sociali.

Modalità di Esecuzione e le Critiche

Davigo evidenzia le modalità di esecuzione delle pene in Italia, spesso percepite come poco rigorose. L’ex pm confronta situazioni internazionali, mettendo in luce la necessità di una riforma. La sua critica si focalizza sul rispetto per le vittime e sulla memoria delle tragedie, sollevando interrogativi sul sistema italiano di giustizia penale.

Matteo Di Pietro, nonostante la sua condanna, si sottrae al carcere grazie a una combinazione di fattori legali e comportamentali. La sua vicenda solleva dibattiti sulla giustizia penale e sull’applicazione delle leggi italiane in situazioni simili.

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