Il Ministero dell’Interno Indica il Rinvio delle Manifestazioni Pro Palestina
Il Viminale, attraverso il ministro Piantedosi, ha raccomandato il rinvio dei cortei pro Palestina previsti per il Giorno della Memoria. L’intento è evitare sovrapposizioni con le commemorazioni dell’Olocausto. La Comunità ebraica di Roma festeggia, ma i collettivi studenteschi manifestano il loro dissenso.
Decisione del Ministero dell’Interno
Il Contesto della Decisione
Matteo Piantedosi, durante una conferenza stampa, ha annunciato la decisione di valutare le manifestazioni pro Palestina in programma per sabato 27 gennaio. L’obiettivo è garantire il rispetto delle commemorazioni dell’Olocausto senza limitare la libertà di manifestare.
Motivazioni Indipendenti dalla Politica Estera
Il ministro ha chiarito che la scelta non dipende da questioni di politica estera, ma si basa sui valori sanciti dalla legge dello Stato, in particolare sulla commemorazione della Shoah.
Circolare alle Questure: “Evitare Tensioni”
Violazione dei Valori Nazionali
La circolare inviata alle questure sottolinea il rischio di lesioni, sia dal punto di vista organizzativo che contenutistico, dei valori nazionali attribuiti alle commemorazioni delle vittime delle leggi razziali e alla condanna della persecuzione del popolo ebraico.
Richiamo alla Risoluzione dell’ONU del 2005
Si evidenzia la violazione del valore universale riconosciuto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel novembre 2005 per la giornata del 27 gennaio. Il timore è che le tensioni nel contesto internazionale possano minacciare l’ordine pubblico e sociale.
Reazioni della Comunità Ebraica e dei Collettivi Studenteschi
Plauso della Comunità Ebraica di Roma
Il presidente della Comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, ha festeggiato la decisione, definendola giusta e di buon senso. Ringrazia le istituzioni, compreso il ministro Piantedosi, per la sensibilità dimostrata.
Collettivo Cambiare Rotta: Manifestazione Confermata
Il Collettivo Cambiare Rotta della Sapienza conferma che il corteo pro Palestina a Roma si terrà comunque. Gli studenti attaccano Fadlun e rilanciano l’invito al corteo del 27 gennaio, sottolineando la situazione in Palestina.