Centoquaranta persone sono diventate italiane a tutti gli effetti, effettuando il giuramento di Cittadinanza in forma collettiva e non individuale come da prassi, con una cerimonia che si è svolta presso l’anagrafe centrale di via Petroselli.
Un anno fa le pratiche in attesa, eredità del periodo pandemico, erano arrivate a 2.500. Nel corso del 2023 sono state ridotte a circa 400 e ora, con altre 2 o 3 giornate di giuramenti collettivi calendarizzate nel primo bimestre del 2024, sempre di sabato per non intralciare i servizi, si azzererà l’intero arretrato.
La misura eccezionale adottata dall’Assessorato al Personale, al Decentramento, Partecipazione e Servizi al Territorio per la Città dei 15 minuti e dal Dipartimento rientra all’interno del piano elaborato in collaborazione con il Ministero dell’Interno e la Prefettura, che prevede anche la digitalizzazione delle notifiche dei decreti del Presidente della Repubblica e un’agenda telematica per gli appuntamenti nel Portale di Roma Capitale, sezione ‘Casa digitale del Cittadino’, misure finalizzate a prevenire ulteriori ritardi nella concessione della cittadinanza.
Le persone extra UE che sabato 16 dicembre hanno prestato il giuramento di cittadinanza provengono prevalentemente dal Bangladesh, a seguire Egitto e Filippine. Quelle dall’UE sono quasi tutte provenienti dalla Romania, che rimane il paese europeo da cui provengono più richieste.
“Il più giovane dei neocittadini è nato nel 2001, mentre il più anziano nel 1952. Abbiamo voluto dare solennità al momento e andare oltre l’aspetto puramente burocratico con la consegna di un diploma di cittadinanza contenente la formula in cui si promette fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione, per aggiungere un caloroso benvenuto ufficiale a Roma a neocittadine e neocittadini che in realtà già vivono, lavorano e studiano da tempo nella nostra città” ha dichiarato l’Assessore al Personale, al Decentramento, Partecipazione e Servizi al Territorio per la Città dei 15 minuti Andrea Catarci.