Con la consegna degli attestati a 27 “Municipality Family Manager” da parte dell’assessore regionale alla Famiglia Chiara Caucino è partito operativamente in Piemonte il progetto «Comuni amici della Famiglia».
Le nuove figure (assessori, consiglieri e funzionari) sono pronte a svolgere il loro nuovo ruolo nel contesto del progetto varato lo scorso anno con il protocollo d’intesa firmato dalla Regione con la Provincia autonoma di Trento e appartengono ai Comuni di Torino, Grugliasco, Moncalieri, Venaria, Collegno, Bra, Mondovi, Vercelli, Biella, Tortona e Casale Monferrato (requisito fondamentale era avere più di 20.000 abitanti).
La certificazione ai Comuni è stata rilasciata a seguito di uno specifico percorso che comprende, come colonna portante, l’adozione di un Piano famiglia, per cui sarà determinante la nuova figura del Municipality Family Manager, ottenuta dopo un corso che ha permesso di conoscere la metodologia, le conoscenze specialistiche, la strumentazione tecnico-amministrativa, la capacità di redigere il Piano famiglia e supportarne l’attuazione.
Per selezionare i «Comuni amici della Famiglia» la Regione ha stanziato complessivamente quasi 300.000 euro. Per ciascun progetto il contributo massimo assegnabile è stato determinato in 27.500 euro, con un cofinanziamento minimo obbligatorio del 10 per cento.
L’iniziativa rappresenta la parte più significativa dell’applicazione piemontese di quel «modello Trento» che l’assessore Caucino ha deciso di importare in Piemonte adattandolo alla differente realtà socio-territoriale: «I nuovi Municipality Family Manager rappresentano figure fondamentali per l’attuazione delle azioni concrete all’interno dei Comuni, saranno coinvolti nella progettazione e realizzazione degli interventi per le famiglie, nella definizione e nell’attivazione di interventi nell’area ambiente e qualità della vita, con particolare attenzione agli interventi per le famiglie di nuova formazione, nella definizione e attivazione di interventi nell’area della comunità educante e soprattutto nei servizi alle famiglie stesse. Questo – chiarisce Caucino – non vuole certamente essere un punto di arrivo, ma di partenza per rendere il Piemonte una Regione sempre più “family friendly” nella speranza che sempre più Comuni che aderiscano al progetto e al network nazionale».