Dati criptati, e un conseguente rallentamento delle attività dell’Ente, alla base dell’attacco hacker subito dalla Provincia di Perugia il 15 ottobre scorso. “Non sono stati rubati dati sensibili e i dati criptati sono tuttora presenti nei nostri server”, ha tenuto a precisare la presidente Stefania Proietti questa mattina in apertura della seduta del Consiglio provinciale.
Un momento per fare chiarezza sullo stato della situazione, arrivato dopo l’ennesimo confronto avuto con i dirigenti e il Direttore generale, ma anche per sottolineare l’impegno dell’Ente profuso in questi anni per un’adeguata strategia di protezione.
“Dal nostro punto di vista politico – ha proseguito la presidente – fin da maggio avevamo programmato in termini di disponibilità economica delle spese per aumentare il livello di cyber security, perché come dimostrano le circostanze non è mai troppo. Infatti, sono stati messi a disposizione circa 300 mila euro, una somma piuttosto ingente, senza dimenticare poi la convezione Consip. Colgo l’occasione per ringraziare il nostro settore informatico, il primo a capire che si stava verificando qualcosa di anomalo, che ha operato incessantemente a tutte le ore, permettendo di evitare che l’attacco si estendesse alla totalità dei mezzi informatici. Non a caso abbiamo alcuni settori che non sono stati per nulla toccati dall’attività malevola. In ogni modo – ha rassicurato Proietti – l’attività lavorativa dell’Ente prosegue e ho invitato tutti i dirigenti, che ho incontrato anche stamattina in merito, a sottolineare, se presenti, quelle che sono le necessità per i progetti a scadenza vicina, proprio perché questo attacco si configura come causa di forza maggiore”.
La presidente, in merito alle notizie riportate dalla stampa su un possibile riscatto, ha spiegato che un ente pubblico non può mai adempiere a certe richieste, mettendo subito in risalto il grande lavoro che sta facendo la polizia postale per risalire alle cause e ai mandanti che hanno portato a questo attacco, le cui conseguenze sono ancora da chiarire: “Sorprende, e da un certo punto di vista fa anche piacere, la grande attenzione mediatica che suscita questo fatto, perché è segno di interesse verso un ente che fino a poco tempo fa si dava per finito, e che invece è più vivo che mai”.
L’intervento della presidente ha dato il via a un acceso dibattito. Il primo ad intervenire è stato il consigliere Giovanni Dominici, che ha lamentato il ritardo nella comunicazione alla minoranza dell’attacco informatico: “Siamo venuti a conoscenza di una operatività ridotta, in alcuni casi sospesa – ha detto -. I dipendenti hanno lamentato una perdita di dati con una relativa difficoltà a rispettare le scadenze imposte dai progetti legati al PNRR. Alla base di queste considerazioni chiedo alla presidente di rassegnare le dimissioni”. Preoccupazione per l’attacco informatico è stata espressa, poi, dalla consigliera Catia Degli Esposti che ha ribadito la mancata informazione sull’accaduto, mettendo in risalto come la gara di giugno per assicurare una copertura al sistema informativo sia andata deserta. Concorde sul chiedere spiegazioni sulla copertura assicurativa anche il consigliere Gino Puletti, che ha invitato la maggioranza ad avere un atteggiamento più costruttivo, di confronto sulle situazioni di crisi. Secondo il consigliere Jacopo Barbarito attacchi di questo genere possono colpire chiunque, ma “è ancora presto per valutare gli effetti, viste le criticità che abbiamo riscontrato in questo periodo”.
Nel prendere la parola la consigliera Letizia Michelini ha parlato di azione denigratoria rispetto al grande lavoro svolto da tutti gli uffici dell’Ente in questo momento di difficoltà: “La cybersecurity è una materia delicata e nonostante tutte le precauzioni che possono essere prese, i rischi non potranno mai essere pari a zero”. Sulla stessa linea David Fantauzzi ha ricordato che gli attacchi hacker in Italia sono in crescita: “Non siamo l’unico Ente ad aver subito questo genere di danni, basta fare una piccola ricerca e guardare i dati. Certi episodi dovrebbero unire le forze politiche, è imbarazzante che l’opposizione strumentalizzi questa situazione”.
L’invito a fare squadra è arrivato anche dal vice presidente Moreno Landrini, affinché la struttura continui la sua attività: “E’ normale che ci sia preoccupazione – ha detto -, ma ormai credo che la situazione sia rientrata. L’impegno economico messo a disposizione dall’Ente sulla cybersicurezza rassicura per il futuro”.
In conclusione la presidente Proietti ha risposto al gruppo di minoranza che sia lei stessa sia i tecnici coinvolti nonché i dirigenti hanno agito nel pieno rispetto delle normative e, per quanto riguarda il proprio operato, nel pieno rispetto della condivisione politica che è stata fatta anche con la minoranza – come in questa sede – e non è né scontata per quanto riguarda questioni tecniche gestionali ed indipendenti dalla volontà politica, né tantomeno la condivisione con le minoranze è stata mai adottata in casi di attacchi hacker ad altri enti pubblici umbri. “Per quanto riguarda la questione della gara andata deserta – ha precisato – le motivazioni possono essere varie, credo piuttosto che serva rispetto per chi lavora con dedizione nell’Ente”.
Infine, ha sollecitato la minoranza a rapportarsi con i politici su temi attinenti la politica e a non attaccare tecnici e dipendenti che meritano rispetto come lavoratori e come persone.