Imparare a riconoscere quei comportamenti che costituiscono molestia e violenza sul luogo di lavoro, e che sono reati anche più gravi delle discriminazioni ma non meno diffusi: con questo obiettivo è nato il vademecum “Mai più molestie, mai più violenze”, presentato oggi 12 luglio nella sede della Città metropolitana.
Il vademecum, che verrà presentato anche sul territorio metropolitano, è stato realizzato da Cgil Torino, Cisl area metropolitana e canavese, Uil Torino, insieme con le associazioni datoriali Api e Unione industriali in collaborazione con Città metropolitana di Torino. Si tratta di un valido supporto per il miglioramento della conoscenza e della sensibilità di chi lavora su un tema importante e delicato
Nel 2019 la Città metropolitana di Torino, Cgil, Cisl e Uil, Agenzia Piemonte Lavoro e Regione Piemonte avevano già realizzato il vademecum “Liberiamo il lavoro”, che aveva come obiettivo far conoscere diritti e tutele in tema di discriminazioni.
Con il vademecum “Mai più molestie, mai più violenze” l’obiettivo diventa mettere a fuoco quei comportamenti che costituiscono molestia e violenza sul luogo di lavoro, e che sono reati secondo il codice penale.
“La Città metropolitana è sempre a disponibile al lavoro di rete indispensabile per compiere quel salto culturale che è il passo fondamentale nell’eliminare discriminazioni e molestie sui luoghi di lavoro e nella società” spiega la consigliera delegata alle politiche sociali e di parità della Città metropolitana di Torino Valentina Cera. “Noi accompagniamo il lavoro di sensibilizzazione con l’aiuto concreto, mettendo a disposizione dei 312 Comuni del nostro territorio, attraverso il Nodo antidiscriminazioni, sportelli in grado di fare la prima accoglienza e indirizzare tutti coloro che sono vittime di discriminazioni e molestie.
Nel corso dell’incontro sono intervenuti Elena Petrosino della Cgil Torino, Cristina Maccari per Cisl area metropolitana e canavese, Maria Teresa Cianciotta della Uil Torino, Pierpaolo Meloni per l’Api e Massimo Richetti per l’Unione industriali .
“Con questo vademecum, che abbiamo elaborato con le più importanti associazioni datoriali del territorio” ha commentano Elena Petrosino della segreteria Cgil Torino “proseguiamo in quel lavoro di sensibilizzazione e prevenzione che peraltro è lo spirito della convenzione dell’International Labour Organization (Ilo) recepita nel nostro ordinamento nel 2020”.
Le conclusioni sono state invece affidate all’avvocata Elisa Raffone, consigliera di parità supplente della Città metropolitana di Torino: “Noi riceviamo in media un paio di richieste a settimana e incontriamo i datori di lavoro per capire se è possibile risolvere le discriminazioni. Ma a ogni incontro valutiamo con attenzione quali sono i comportamenti inaccettabili a prescindere dalla sensibilità personale. Il vademecum è in questo senso uno strumento di grande utilità perché consente, grazie ai numerosi esempi, di far chiarezza su ciò che sono le molestie”.