“Una persona su cui si stava ancora indagando si è tolta la vita, proprio nel giorno in cui all’interno dell’istituto penitenziario si teneva una presentazione di un libro insieme al nuovo capo del DAP”
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune e Massimo Lensi – Associazione Progetto Firenze
“Purtroppo siamo dovuti tornare sul tema carcere, alla luce del drammatico evento di venerdì, avvenuto proprio nel giorno in cui era presente il nuovo capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Concordiamo con l’Assessora quando dice che la qualità degli spazi incide anche su come si vivono, ma non pensiamo sia sufficiente parlare di nuove colate di cemento. Così come purtroppo non basterà neanche aumentare i servizi sanitari e sociali all’interno di Sollicciano (cosa pure necessaria).
Condividiamo con l’Assessora l’importanza di dare priorità alla salute mentale, ma o si mette in discussione il tema dell’impianto detentivo, o non se ne uscirà, neanche per le condizioni di lavoro della polizia penitenziaria. Una persona su cui si sta ancora indagando deve stare dentro una prigione?
Aggiungiamo un’ultima considerazione: il cappellano di Sollicciano sta svolgendo un’importante opera di denuncia. Vorremmo che il Comune, insieme al suo Garante, svolgesse un ruolo rafforzativo quotidiano, insieme anche al Garante regionale e alla Direzione dell’istituto. Le istituzioni, se dicono di avere gli stessi obiettivi, devono essere in grado di coordinarsi con le parti sociali e le associazioni.
Continueremo a fare il massimo per garantirlo, per il bene di tutta la città, visto che il carcere fa parte della città”. (fdr)