Gli interventi del capogruppo Armentano e dei consiglieri dem Conti, Pampaloni, Rufilli, Giuliani, Pastorelli
“Una proposta di legge innovativa che mira a dare ai comuni la forza per intervenire sulle sfide del futuro e per mantenere e rafforzare i tratti distintivi delle nostre città. Una proposta su cui come Pd metteremo il massimo impegno. Da apprezzare lo spirito costruttivo con cui il sindaco oggi è intervenuto, proprio con l’obiettivo di aprire un confronto a Palazzo Vecchio su questa proposta, spiace che siano arrivate da alcune parti dell’opposizione polemiche strumentali prima ancora di approfondire un provvedimento che pensiamo veramente possa rappresentare un cambio di passo e una novità importante”, ha detto il capogruppo Pd Nicola Armentano, intervenendo sulla proposta di legge “salva centri storici” dopo la comunicazione del sindaco Nardella in Consiglio comunale.
“Si dà finalmente uno strumento all’ente locale per incidere su sfide fondamentali. Obiettivo è operare per il rafforzamento e la qualificazione di un modello di sviluppo per il centro storico fiorentino, che dovrà essere sempre più orientato alla sostenibilità sociale e ambientale e a localizzare nell’area Unesco funzioni culturali e formative e produttive di eccellenza per le quali la città è vocata e che sono già oggi parte integrante del tessuto socio economico del centro storico e di tutta la Grande Firenze. Garantire la permanenza di un tessuto commerciale e artigianale di alta qualità eterogeneo, non unicamente orientato a rispondere alla domanda turistica è fondamentale sia per garantire la stessa attrattività turistica sul lungo periodo che per rafforzare la presenza di residenti permanenti nell’area Unesco”, ha detto Enrico Conti.
“Un passaggio essenziale per dare la possibilità alle città turistiche di dotarsi di strumenti puntuali che tengano conto delle specificità locali. L’orizzonte con cui ci misuriamo è il ritorno dei residenti in centro in un contesto di qualità e di servizi. E la legge è uno strumento imprescindibile per favorire la residenza ‘pura’ inserendo misure di contingentamento alle locazioni extra alberghiere e, attraverso ad esempio l’inserimento dello strumento coraggioso della prelazione della vendita degli immobili agli artigiani in affitto e al Comune in seconda battuta, il mantenimento e la nascita di servizi di qualità a supporto di chi vive la città. Così si va incontro anche alla politica dei 15 minuti, uno dei temi fondanti del prossimo Piano Operativo”, ha detto Renzo Pampaloni.
“Ci vuole una legge speciale che dia strumenti veri per governare alcuni fenomeni, già come presidente della commissione cultura del centro storico avevo posto a più riprese questa necessità. Una legge necessaria per tutelare la nostra storia, la nostra identità storica, la nostra Cultura. Oggi come delegato alla Fiorentinità e alla valorizzazione delle tradizioni non posso che farmi promotore in prima persona di questa proposta che credo potrà anche facilitare scelte che potranno Migliorare la vivibilità e favorire la residenza del nostro centro storico”, ha detto Mirco Rufilli.
“Una legge di iniziativa popolare che non riguarda solo Firenze ma che interessa tutte le città d’arte come Roma, Milano e Venezia. Una legge quantomai cogente e necessaria in questo momento. Il centro storico di Firenze – ha detto Maria Federica Giuliani – è patrimonio mondiali dell’Unesco fin dal 1982 ma in quarant’anni non sono mai stati dati strumenti adeguati necessari alle città. Siamo andati avanti con regolamenti ed ordinanze. Occorre adesso una legge per tutelare il nostro centro storico”.
“Nella proposta c’è un modo nuovo di pensare le città, soprattutto quelle città meravigliose come Firenze, patrimonio dell’umanità, la cui identità, non solo architettonica ma di storia, cultura e costumi, merita di essere tutelata, come un principio cui si riconosce una dignità che possa essere contemperata con le esigenze dell’economia e della proprietà. Uno slancio ambizioso che, dalla partenza odierna, ci lascia ancora margini di intervento per fornire gli enti territoriali di strumenti più efficaci per tutelare le specificità dei borghi e rendere i nostri centri non delle vetrine turistiche ma dei luoghi vivi, veri e vissuti”, ha detto Francesco Pastorelli.
(sa. ca. – s. spa)