(Cittadino e Provincia) – Città della Pieve, 26 maggio ’22 – Il 4 e il 5 giugno 2022 un pomeriggio di conferenze e una giornata di visite guidate gratuite per raccontare al grande pubblico un aspetto ancora poco conosciuto del patrimonio archeologico che unisce Città della Pieve e Chiusi.
“Sulle orme dei Pulfna tra Chiusi e Città della Pieve” è un progetto che vede infatti le due realtà comunali riscoprire un antico legame sulle tracce di una famiglia aristocratica etrusca, quella dei Pulfna, vissuta tra il III e il II sec. a.C., che ha lasciato memoria del proprio nome e della propria ricchezza in alcune importanti tombe dell’antico agro chiusino, tra cui la così detta ‘Tomba del Granduca’, rinvenuta a Chiusi nel 1818, e la tomba di San Donnino di recentissima scoperta (2015) a Città della Pieve.
In occasione del restauro e dell’esposizione del corredo della tomba di Città della Pieve e della apertura straordinaria della ‘Tomba del Granduca’ a Chiusi, i due Comuni hanno quindi approvato nelle rispettive Giunte un protocollo d’intesa per la realizzazione di attività congiunte nella promozione del turismo culturale di qualità.
Il primo appuntamento è sabato 4 giugno alle ore 15.30, presso la Sala Conferenze S. Francesco di Chiusi, per un pomeriggio di conferenze divulgative che saranno tenute da studiosi che daranno l’opportunità al grande pubblico di conoscere i monumenti che saranno visibili nella giornata successiva. Dopo l’intervento dei sindaci di Città della Pieve e di Chiusi, prenderanno la parola Ada Salvi (Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo); Paola Romi (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria); Giulio Paolucci (Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme); Enrico Benelli (Università degli Studi di Roma Tre) e l’Associazione archeologica Pulfnas.
L’iniziativa si completerà domenica 5 giugno con le visite guidate che permetteranno di toccare con mano il patrimonio archeologico dei Pulfna: la Tomba del Granduca e le urne di Palazzo Baldetti per Chiusi (grazie alla disponibilità del proprietario Ing. Silvio Baldetti), mentre per Città della Pieve l’Antiquarium di S. Maria dei Servi e l’obelisco di Palazzo Della Corgna. Partenza la mattina alle ore 9.10 da Chiusi con transfer riservato (via Porsenna 79, davanti l’Ufficio Turistico Comunale) ed il pomeriggio partenza da Città della Pieve con transfer riservato (piazza Matteotti 4, davanti l’Ufficio turistico Comunale). Le visite guidate sono gratuite con prenotazione obbligatoria allo 0578 298840 – info@cittadellapieve.org (Ufficio Turistico Comunale di Città della Pieve) oppure allo 0578 227667 – info@prolocochiusi.it (Ufficio Turistico Chiusi IAT).
“Il progetto sviluppato con la Città di Chiusi – dichiarano dall’Amministrazione comunale di Città della Pieve – è proprio questo: un’attenzione nuova a un popolo antico, che è stato determinante nella storia del nostro paese e che ha contribuito a costruire la nostra immagine di uomini e donne di oggi. Questa è una grande opportunità, non solo per rilanciare l’immagine di un popolo tra i più suggestivi e affascinanti del Mediterraneo antico, attualizzandone la percezione, inserendola nel nostro territorio che conserva ancora intatta la bellezza dei secoli perduti, ma anche per strutturare una collaborazione costruttiva con la vicina Città di Chiusi nell’ottica del potenziamento dell’offerta turistica locale. Una sinergia che porta indubbiamente valore aggiunto”.
“L’importanza e la valorizzazione degli Etruschi per la nostra comunità – è il pensiero espresso dal Comune di Chiusi – è fondamentale e la scelta di mettere un etruscologo all’assessorato alla Cultura testimonia questa volontà. Ritengo che sia di fondamentale importanza per territori di confine come i nostri, creare delle politiche di area anche extra regionali che possano in qualche modo mettere a sistema delle realtà contigue divise solo da confini geografici. Questo primo evento rispecchia la voglia e la necessità che abbiamo nel riuscire a creare sinergie future con i Comuni a noi vicini che possano portare benefici concreti ad un territorio vasto e ricco di risorse come quello in cui viviamo”.
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