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Salute: per riforma settore disabilità strategico supporto Consulta

Palmanova, 20 mag – Avviare la discussione sulle linee della
proposta di disegno di legge in materia di disabilità partendo
innanzitutto dalla Consulta regionale delle associazioni delle
persone con disabilità e delle loro famiglie rappresenta un
segnale molto chiaro da parte di questa Amministrazione. Per
centrare l’obiettivo di approvare già il prossimo autunno questa
norma rivoluzionaria, frutto di uno sforzo culturale imponente, è
fondamentale fare massa critica con le realtà del settore e i
portatori di interesse per affrontare insieme i nodi che sono
ancora da sciogliere.

Lo ha affermato questa mattina nella sede di Palmanova della
Protezione civile il vicegovernatore con delega alla Salute nel
corso dell’illustrazione della riforma della legge regionale 41
del 1996.

Un provvedimento che, come è stato spiegato nel corso
dell’incontro, punta ad aggiornare la normativa regionale in
materia di disabilità, recependo le attuali previsioni nazionali
e internazionali, ad adeguare il sistema ai Livelli essenziali di
assistenza (Lea), a ricomporre e a semplificare i meccanismi di
finanziamento e a responsabilizzare i soggetti coinvolti.

L’Amministrazione regionale, mettendo a disposizione i tecnici di
provata competenza presenti nei propri uffici, vuole accompagnare
la Consulta disabili nel percorso di approfondimento del testo
che – ha sottolineato il vicegovernatore – va calendarizzato in
tempi stretti per riuscire a chiudere questa partita prima della
prossima legge Finanziaria.

L’esponente della Giunta regionale ha ricordato inoltre che
l’attuale riconoscimento come spesa sanitaria da parte dello
Stato di una quota dei costi per i servizi rivolti alla
disabilità – circa il 60 per cento viene assorbito dai Lea – è un
risultato molto importante da un punto di vista culturale e
politico per l’intero sistema sussidiario che, in particolare in
Friuli Venezia Giulia, negli anni passati si è preso carico di
queste problematiche in modo straordinario e determinante al
posto delle istituzioni.

Questa norma vuole mettere in ordine la situazione in modo
coerente – ha aggiunto -. La risposta ai bisogni della persona
con disabilità non è infatti monotematica, ma deve affrontare una
serie di questioni aperte che adesso vengono governate in modo
sfilacciato.

Per il vicegovernatore in questo processo di ricomposizione
dell’esistente vanno coinvolte in modo partecipativo anche le
amministrazioni comunali, le Aziende e le diverse organizzazioni
sanitarie per superare, proprio con il supporto strategico del
terzo settore, le eventuali resistenze che potrebbero
manifestarsi nell’iter di approvazione di questo provvedimento.

Nel confronto con la Consulta sono state delineate le finalità
della norma che vuole garantire salute, vita indipendente,
inclusione nella società, istruzione, occupazione di qualità,
libertà di movimento e informazione alle persone con disabilità.
Obiettivi che si vuole raggiungere attraverso l’integrazione
delle politiche dedicate ai disabili, con una attenta
pianificazione e grazie al riordino del sistema sociosanitario
chiamato a dare risposte concrete a queste problematiche.
ARC/TOF/gg

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