Curata in raccordo con il Servizio pesca e acquacoltura dell’Assessorato regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale e finanziata dal Programma Operativo del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (PO FEAMP 2014-2020), l’iniziativa pone al centro il potenziale consumatore con l’obiettivo di offrire nuovi strumenti di conoscenza e consapevolezza, anche attraverso la condivisione di curiosità e approfondimenti.
Inevitabile partire dall’etichetta, dunque, se conoscere e interpretare correttamente le informazioni con cui viene venduto il prodotto ittico è indispensabile per tracciarne l’identikit e la sua provenienza.
Come interpretarla?
Di seguito le indicazioni che, in base alla normativa, i venditori sono tenuti a dare al consumatore:
– denominazione commerciale e scientifica;
– metodo di produzione (pesca in acque salate o dolci, allevamento);
– categoria degli attrezzi da pesca usati per la cattura;
– prezzo, relativo al peso netto;
– codice della zona di cattura, in base alla classificazione della FAO, Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (es. Zona 37 = Mediterraneo e Mar Nero);
– stato fisico (fresco, congelato o decongelato);
– eventuali ingredienti aggiunti per i preparati, additivi e allergeni;
– quando pertinente, tempo minimo di conservazione (TMC).
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