120 ANNI DI STORIA
La Susa-Moncenisio è la corsa automobilistica più antica d’Italia: la prima edizione, lungo il percorso ufficiale di 23 chilometri, era promossa dal giornale “La Stampa Sportiva”, con il patrocinio del Duca di Genova e della Duchessa d’Aosta, la principessa Maria Letizia di Savoia Napoleone. I concorrenti erano stati suddivisi in due categorie, quella di “velocità” e quella per “turisti”. La “coppa Principe Amedeo” fu vinta da Vincenzo Lancia alla guida di una Fiat 24 HP, che aveva stabilito il record di velocità percorrendo la distanza in 30’,10”, staccando di 52” la Peugeot di Renaux e di 1’,23” la Fiat 12 HP di Sorero. L’edizione del 1903, sospesa a causa di una proibizione prefettizia, fu effettuata ugualmente con un escamotage: non venne classificata infatti come corsa bensì come “gita”, sullo stesso percorso, e con la definizione di “esperimento di salita a velocità regolamentare per macchine automotrici”. Dal 1904 gli organizzatori puntarono a fare della Susa-Moncenisio un evento internazionale. Il mattino della domenica del 10 luglio erano già tutti pronti, il cronometrista ufficiale con i suoi strumenti e i concorrenti con i loro motori che stavano riscaldando. Alla piombatura e al controllo delle macchine presenziava il cavalier Giovanni Agnelli. Era atteso anche il Re, ma al suo posto arrivarono a Susa la Regina Madre e la principessa Letizia con relativo seguito. La classifica della prima categoria vide ancora vincitore Vincenzo Lancia su Fiat 75 HP, con il tempo record di 22’,24”, seguito da Felice Nazzaro su Pahard-Levasser e da Alessandro Cagno su Fiat 75 HP. Un’altra Fiat, una 60 HP, vinse la categoria “turisti”. Nel 1905 il giorno della corsa, il 16 luglio, fu funestato da un mortale incidente sul tratto di strada Torino-Rivoli. Un’automobile Rapid, sterzando, aveva urtato contro un paracarro e preso fuoco. La gara si svolse ugualmente e vinse Nazzaro su Fiat 100 HP-Michelin, impiegando 19 minuti a percorrere la salita che dopo 23 chilometri terminava alla Gran Croce, e portandosi così a casa la coppa e il premio in denaro di 2.000 lire. La Regina Madre era giunta a Susa con il “nuovo automobile Sparviero”, mentre il Duca di Genova si era presentato con una Fiat, fabbrica torinese che continuava a mietere successi anche sugli avversari stranieri. Sospesa nel 1906, a causa delle difficoltà incontrate nella preparazione della strada, la Susa-Moncenisio sarebbe tornata solo nel 1914, per interrompersi nuovamente a causa della Grande Guerra e riprendere nel 1920. L’ultima edizione sul percorso classico di 23 chilometri si disputò nel 1953 e fu vinta da Willy Daetwyler su Alfa Romeo 4500, una monoposto simile a quelle utilizzate da Nino Farina e Juan Manuel Fangio nel mondiale di Formula 1, portando il record della corsa a 13’,51”,8/10 alla media di 95,647 km/h. Dopo una lunga interruzione la corsa ritornò nel 1986 con le due formule Velocità in salita, vinta da Giuseppe Tambone su Osella, e Slalom, vinta da Giampiero Comello su Dallara. Dal 2009 resta solo la gara di Slalom, nelle due categorie auto e auto storiche.