È stata trasferita al centro “Uomini e Lupi” di Entracque (Cuneo) la giovane lupa Cati, che è stata in cura per alcune settimane al CANC, il Centro Animali non Convenzionali della Struttura didattica speciale Veterinaria dell’Università di Torino a Grugliasco, dopo essere stata recuperata in condizioni precarie a Pragelato. Dopo gli ultimi controlli medici e gli esami del sangue che hanno confermato il buono stato di salute, Cati è stata prelevata dal personale di “Uomini e Lupi” e trasportata nel centro specializzato di Entracque. La dimostrazione che l’animale ha ripreso le energie e il comportamento naturale della sua specie è data dal fatto che, al suo arrivo ad Entracque, Cati ha tentato di mordere il personale. Nella prima fase di ambientamento al centro “Uomini e Lupi” la lupa rimarrà in un ampio recinto, in modo da recuperare pienamente il tono muscolare e le forze. Da un paio di settimane l’animale riusciva comunque ad alimentarsi e a muoversi, ma necessitava di spazi più ampi di quelli che poteva offrire la clinica veterinaria di Grugliasco.
Dopo i primi giorni di ricovero, in cui le sue condizioni erano gravi, le cure intensive a cui è stato sottoposto l’animale e l’intervento chirurgico di curetage hanno sortito gli effetti desiderati: Cati ha cominciato ad alimentarsi e le ferite alla testa hanno cominciato a rimarginarsi. Tornata in forze, la giovane lupa può ora muoversi in un ambiente più ampio, anche se protetto. Una sua reimmissione nell’ambiente naturale non protetto sarebbe problematica, perché le gravi ferite alla testa provocate da morsi, che presentava al momento del recupero, fanno ritenere che fosse stata allontanata da un branco.
A seguito della segnalazione giunta al responsabile della vigilanza dell’Azienda Faunistica Albergian, il recupero di Cati era stato effettuato dal personale del CANC impegnato nel progetto “Salviamoli Insieme” per conto della Città Metropolitana di Torino, la cui Funzione specializzata tutela fauna e flora è convenzionata con il centro veterinario universitario di Grugliasco. La lupa era stata recuperata con la collaborazione del responsabile degli agenti di vigilanza del parco della Val Troncea e di alcuni suoi collaboratori, alla presenza del direttore dell’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie e sotto la supervisione clinica del veterinario convenzionato con il Parco. L’animale era stato anestetizzato e portato al CANC per l’effettuazione delle terapie del caso.
Dopo i primi giorni di ricovero, in cui le sue condizioni erano gravi, le cure intensive a cui è stato sottoposto l’animale e l’intervento chirurgico di curetage hanno sortito gli effetti desiderati: Cati ha cominciato ad alimentarsi e le ferite alla testa hanno cominciato a rimarginarsi. Tornata in forze, la giovane lupa può ora muoversi in un ambiente più ampio, anche se protetto. Una sua reimmissione nell’ambiente naturale non protetto sarebbe problematica, perché le gravi ferite alla testa provocate da morsi, che presentava al momento del recupero, fanno ritenere che fosse stata allontanata da un branco.
A seguito della segnalazione giunta al responsabile della vigilanza dell’Azienda Faunistica Albergian, il recupero di Cati era stato effettuato dal personale del CANC impegnato nel progetto “Salviamoli Insieme” per conto della Città Metropolitana di Torino, la cui Funzione specializzata tutela fauna e flora è convenzionata con il centro veterinario universitario di Grugliasco. La lupa era stata recuperata con la collaborazione del responsabile degli agenti di vigilanza del parco della Val Troncea e di alcuni suoi collaboratori, alla presenza del direttore dell’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie e sotto la supervisione clinica del veterinario convenzionato con il Parco. L’animale era stato anestetizzato e portato al CANC per l’effettuazione delle terapie del caso.