Il Percorso 1 (ready to work), sarà rivolto ai soggetti più vicini al mercato del lavoro; il 2 e 3 (rispettivamente upskilling e reskilling) saranno rivolti a coloro che hanno bisogno di interventi di formazione e/o riqualificazione delle competenze; il Percorso 4 (lavoro e inclusione) si rivolgerà ai soggetti che esprimono bisogni complessi, attivando anche la rete dei servizi territoriali; il Percorso 5 (Ricollocazione Collettiva) è diretto ai lavoratori ancora formalmente occupati, ma potenzialmente in transizione, per effetto di crisi aziendali.
Per il delegato della Cgil, che per l’occasione ha rappresentato anche Cisl e Uil, si tratta di un progetto ambizioso, di una trasformazione importante tanto quanto la necessità che sia ben governata, al fine di garantire l’equa distribuzione di ricchezza e opportunità. Per Ugl è l’occasione di affrontare tematiche quali sono la semplificazione delle procedure, la circolazione dei dati e la profilazione degli utenti. Per il vice presidente di Unindustria il programma ha obiettivi sfidanti, occorre quindi passare all’operatività in tempi brevi, anche con l’ausilio di strutture private accreditate, almeno in una prima fase, infine ha proposto un lavoro di monitoraggio condiviso tra pubblico e privato.
Sia l’assessore di riferimento che la presidente della commissione hanno parlato di una occasione irripetibile, per tale motivo è necessario che i Comuni e le parti sociali siano anch’essi protagonisti del progetto.