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Ambiente: Scoccimarro, fermo iter ampliamento inceneritore Spilimbergo

La società sarebbe in procinto di presentare progetto per nuovo
impianto con performance superiori

Trieste, 20 mar – “Gli uffici sono a conoscenza del fatto che
la società è in procinto di presentare un progetto relativo a un
nuovo impianto, in grado di assicurare performance ambientali
superiori. Tuttavia, allo stato attuale, non è stata depositata
alcuna domanda in tal senso da parte del gestore”.

Lo ha detto l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente,
Energia e Sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro, rispondendo
quest’oggi a un’interrogazione presentata in Consiglio regionale
in merito al termovalorizzatore di Tauriano di Spilimbergo.

“È importante sottolineare, in questa sede, che il Piano
regionale di gestione dei rifiuti urbani evidenzia la carenza, in
Friuli Venezia Giulia, di impianti in grado di valorizzare gli
scarti derivanti dalle attività di trattamento del rifiuto urbano
residuo (trattato oggi in altre regioni o all’estero) – ha
spiegato Scoccimarro -. Nella nostra regione, la quota del
rifiuto urbano che chiude il ciclo è destinata prevalentemente a
discariche e a inceneritori che hanno scarsi rendimenti
energetici: sono impianti, difatti, che si collocano al livello
più basso dei criteri di priorità nella gestione dei rifiuti”.

“Il Piano energetico regionale indica che è necessario recuperare
la risorsa combustibile solido secondario (Css), potenzialmente
molto efficiente dal punto di vista energetico e con evidenti
benefici economici, evitando il conferimento finale in discarica
– ha detto poi Scoccimarro -. Una necessità che diventa ancora
più stringente visto il bisogno contingente di indipendenza, del
nostro territorio, da produzioni di energia estera. Lo stesso
progetto di Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani,
adottato in via preliminare e attualmente in fase di
approvazione, prevede tra i diversi obiettivi la necessità di
pervenire all’autonomia nella gestione del rifiuto urbano
residuo”.

L’obiettivo principale del Piano è l’ottimizzazione della
gestione del rifiuto urbano residuo prodotto in regione (e
relativo trattamento), sia ricorrendo agli impianti esistenti sia
prevedendo la realizzazione dell’impiantistica necessaria alla
chiusura del ciclo di gestione sul territorio regionale.

“Il Friuli Venezia Giulia, come ben sappiamo, non è autonomo
nella gestione dell’intera filiera dei rifiuti indifferenziati –
ha fatto osservare l’assessore -. La mancanza degli impianti
regionali di recupero energetico dei sovvalli e del Css determina
rischi potenziali in caso di blocco della ricezione, da parte
delle altre regioni o degli Stati esteri, come dimostrato in
occasione dell’emergenza sanitaria Covid-19”.

“La dipendenza della regione dalle disponibilità impiantistiche
extra regionali e dalle fluttuazioni dei prezzi di mercato causa
l’imposizione di regole e di prezzi di mercato stabiliti da
impianti italiani ed esteri, anziché dalle politiche e dalle
scelte regionali in materia di rifiuti. Imposizioni che si
ripercuotono direttamente sui cittadini del Friuli Venezia Giulia
attraverso l’aumento della Tari” ha aggiunto ancora Scoccimarro.

“La proposta di pianificazione relativa alla gestione del rifiuto
urbano residuo prodotto in regione prevede l’ottimizzazione della
sua fase di trattamento meccanico, per garantire il recupero
delle frazioni ancora riciclabili, e la produzione di Css da
destinare a un impianto di recupero energetico che consentirà di
chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti urbani indifferenziati
in regione. Se prodotto nel rispetto delle norme, il Css può
essere un’alternativa meno inquinante rispetto alle sostanze
fossili tradizionali e consente al contempo la produzione di
energia termica ed elettrica a costi minori” ha chiuso
l’esponente dell’Esecutivo Fedriga.
ARC/PT/ma

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