“La Puglia rimane ferma sulla sua volontà di garantire e difendere i diritti delle persone, la giustizia e l’uguaglianza e di investire sull’innovazione tecnologica e gli scambi culturali nel rispetto delle opinioni e delle religioni differenti. Chiunque arrivi in Puglia per i motivi più svariati si deve sentire a casa”. Il presidente Michele Emiliano apre con un messaggio di pace, rispetto e accoglienza il suo intervento da Bari alla conferenza “Economia del mare in Puglia: cultura, sport e turismo come volano per la rigenerazione delle Città di mare” tenutasi a Dubai nell’Anfiteatro del Padiglione Italia, nella prima giornata interamente dedicata alla Puglia dell’Esposizione Universale.
All’incontro, moderato dal Commissario italiano dell’Expo, Paolo Glisenti, hanno partecipato l’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, il direttore generale di Pugliapromozione, Luca Scandale, Vito Caponio, senior officer, sport & sport facilities di Asset, e i presidenti delle Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi, e del Mar Ionio, Sergio Prete.
“Durante questa esperienza dell’Expo abbiamo compreso il ruolo globale che la Puglia ricopre nel Mediterraneo allargato, che arriva fino ai Paesi arabi e va verso il Sud Est asiatico – ha sottolineato Glisenti -. Grazie al contributo della vostra regione abbiamo potuto realizzare due importanti progetti. Il primo campus universitario arabo-mediterraneo-africano, che verrà finanziato dal Pnrr, teso allo sviluppo delle competenze cognitive, al quale hanno aderito numerose università mediterranee anche grazie alla mediazione garantita dal Politecnico di Bari. Inoltre domani si terrà il primo incontro tra 21 paesi dell’area mediterranea e 22 del bacino dell’Oceano indiano sulle tematiche della sostenibilità ambientale, dell’acqua e della blue economy; è la prima volta che si uniscono a livello ministeriale, istituzionale, scientifico ed universitario e questo avviene grazie a un convegno organizzato da AQP e Regione Puglia. Il ruolo della Puglia nel Mediterraneo ci dà grandi aspettative.”
E proprio di una Puglia mediterranea ha parlato il presidente Emiliano nel corso del suo intervento: “Abbiamo fortemente voluto l’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo, che coinvolgono paesi interessanti, perché non è solo un’importantissima manifestazione sportiva ma anche un momento di scambio culturale, di fraternità e di costruzione di progetti sul futuro. Li ospiterà Taranto, capitale della marineria italiana, città resistente e resiliente che sta affrontando il passaggio tecnologico della sua più grande azienda con una visione basata sulla decarbonizzazione, in accordo con il Governo e con il sostegno dell’Unione europea. Taranto diventerà centro italiano per le tecnologie dell’idrogeno, cosicché quella fabbrica si trasformerà da minaccia a punto di forza. Daremo alla città un’opportunità per eliminare ogni rischio per la salute dei cittadini, restituendo l’immagine di una Puglia, e della stessa Italia, capace di operare con intelligenza nel rispetto delle persone, dei loro diritti religiosi, politici e alla salute. Questa esposizione universale, in cui trovano posto diverse e importanti realtà della ricerca, della formazione, dell’imprenditoria, del turismo ma anche della pubblica amministrazione pugliese sarà il simbolo della volontà di ricostruire la pace e l’economia.”
L’economia del mare è una sfida che la Puglia con i suoi 865 chilometri di costa può cogliere appieno con un approccio creativo per stimolare la crescita economica e la rigenerazione delle città costiere, basata non solo sullo sviluppo dei porti marittimi ma anche su importanti iniziative per eventi sportivi e culturali, in associazione con nuove forme di turismo e sempre con gli occhi puntati sulla sostenibilità.
“Per la Puglia il mare da alcuni anni è tornato prepotentemente al centro del dibattito pubblico diventando un asset delle politiche regionali – ha detto l’assessore Delli Noci -. Lanceremo a breve un piano strategico dell’economia blu che sarà intersettoriale e che definirà i compiti e gli obiettivi di ogni singolo settore della Regione Puglia per valorizzare il comparto economico e costruire una strategia di rilancio del sistema produttivo dopo la crisi causata dalla pandemia. La nostra è una regione che conta nell’economia blu oltre 72mila occupati e un valore aggiunto prodotto nelle sue filiere di oltre 3 miliardi di euro. Appare dunque indispensabile costruire una strategia che coinvolga la nautica da diporto, un importante volano di sviluppo economico che si incrocia con l’industria delle imbarcazioni ma anche con la portualità turistica e con la pesca. Questi settori integrati possono fare la differenza rendendo ancora più affascinante la Puglia per gli operatori, per i turisti sempre più numerosi che decidono di visitare la regione, e per chi ha fatto del patrimonio ittico dei suoi mari il proprio lavoro. Il sistema portuale pugliese – con i porti principali di Bari, Manfredonia, Taranto e Brindisi – è una risorsa importante per l’economia regionale e nazionale e un fattore di attrazione di investimenti in diversi settori per la posizione geografica strategica all’interno del bacino del Mediterraneo e al centro delle rotte commerciali internazionali, dall’Europa al Medio ed Estremo Oriente. Occorre puntare allo sviluppo dei porti principali ma anche di quelli della diportistica turistica che va rafforzata nei porti di Gallipoli, Otranto, Leuca, Monopoli e Barletta. Non solo, economia blu significa per noi anche transizione ecologica: costruire e rafforzare dal mare la strategia dell’idrogeno è una sfida che la Puglia non intende mancare. Tutto questo nel pieno rispetto delle risorse naturali. A questo proposito, in un’ottica di sviluppo sostenibile, la Regione è particolarmente attiva nel finanziamento della ricerca e dell’innovazione, promuovendo collaborazioni e partnership tra la ricerca scientifica, il settore marittimo e il settore industriale, finalizzate allo sviluppo di nuove tecnologie, nuovi prodotti, nuovi servizi e nuovi modelli di attività che non compromettono le risorse naturali.”
Transizione ecologica è una parola d’ordine per le Autorità di Sistema Portuale pugliesi e per i loro porti, che in un Mediterraneo che ha superato l’Atlantico per il valore di merci trasportate via cargo da Est e ha visto rinascere il settore crocieristico, hanno un ruolo sempre più è centrale.
“I porti subiscono il peso del progresso e devono essere pronti a un costante cambiamento – ha detto Ugo Patroni Griffi, presidente dell’AdSP del Mar Adriatico Meridionale -. Grazie alla collaborazione con la Regione Puglia e alle opportunità di semplificazione date dal Governo, stiamo portando avanti ingenti investimenti vicini al miliardo di euro in tutti i porti da noi gestiti per nuove infrastrutture. Progetti realizzati nel segno della cooperazione tra diverse realtà, della sostenibilità e della transizione ecologica. Abbiamo già implementato l’alimentazione elettrica delle navi, e guardiamo con interesse ad altre fonti rinnovabili, non solo idrogeno ma anche altri carburanti carbon neutral tipo ammoniaca e biometano, che si ottengono a chiusura del ciclo dei rifiuti o il metanolo. In questo modo i porti diventano un ecosistema”
“L’AdSP del Mar Ionio – ha affermato il presidente, Sergio Prete – è tra le istituzioni promotrici di numerose progettualità volte a segnare la rotta verso la crescita blu della città portuale di Taranto, in linea con la visione regionale del porto jonico quale hub polifunzionale della green e blue economy. Taranto rappresenta la sfida più importante a livello UE in materia di sostenibilità ambientale e in tale ottica, attraverso la valorizzazione del rapporto porto-città (con l’implementazione del turismo crocieristico e di progetti innovativi legati alla cantieristica navale, alla nautica da diporto ed alle energie alternative) l’AdSP del Mar Ionio prosegue la propria mission istituzionale in qualità di volano dello sviluppo economico e sociale del territorio.”
Taranto protagonista dell’economia del mare a 360 gradi e protagonista del Mediterraneo con i XX Giochi che si terranno nel 2026, presentati da Vito Caponio, senior officer, sport & sport facilities di Asset, agenzia regionale a cui è affidata la direzione di Taranto2026.
“I Giochi del Mediterraneo rappresentano per la Puglia e, in particolare, per Taranto un’opportunità di sviluppo economico e sociale, di rigenerazione urbana, di sviluppo del turismo e recupero de patrimonio culturale – ha sottolineato Caponio -. Sarà un’edizione fondata sui più avanzati criteri di sostenibilità, massimizzando i benefici durevoli per lo sport e la comunità e minimizzando il consumo di risorse e di impatto ambientale.”
Mare, sport, porti, crociere vanno di pari passo con il turismo e la promozione turistica di una Puglia che cerca nuovi mercati dopo la crisi della pandemia, ma soprattutto della chiusura del mercato russo.
“Siamo all’Expo anche perché questo è un mercato molto promettente – ha spiegato Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione -. I flussi in arrivo in Puglia dai paesi dell’Asia Occidentale nel 2019, ultimo anno a cui facciamo riferimento, sono in crescita del 27,2%. Inoltre Dubai è un po’ il centro del mondo per le classi dirigenti creative ed è perciò culturalmente interessante. Noi abbiamo portato qui la Taranta e un brand Puglia che negli ultimi 15 anni si è affermato sempre più. Continueremo su questa linea anche se per quest’anno ci concentreremo sul mercato Italia, in attesa che la ripresa prospettata per il 2023 arrivi.”
Secondo il IX Rapporto sull’economia del mare 2021 promosso da Informare, ed elaborato dal Centro Studi Tagliacarne e da Unioncamere, il valore aggiunto nelle filiere dell’economia del mare è pari a 3,206 miliardi di euro nel 2019 (ultimo dato disponibile). La Puglia si colloca al quinto posto tra le regioni italiane per incidenza del valore aggiunto prodotto dal sistema mare sul totale dell’economia (4,6%), preceduta da Liguria (11,9%), Sardegna (5,6%), Sicilia (5,4%) e Friuli Venezia Giulia (5,1%) ed è la seconda nel Mezzogiorno. Il valore aggiunto pugliese supera quello del Mezzogiorno (4,4%), del Centro (3,7%), del Nord-Est (2,3%), del Nord-Ovest (2%) e dell’Italia (3%).
Nella Blue Economy la Puglia conta in tutto 72.392 occupati (nel 2019, ultimo dato disponibile). Relativamente alla quota di occupazione assorbita sul totale regionale, la Puglia è sesta in Italia con il 5,2%, preceduta da Liguria, Sicilia, Sardegna, Calabria e Lazio, contro un dato nazionale pari al 3,5%. In questa classifica Bari è la decima provincia in Italia con un valore aggiunto pari a 931,3 milioni di euro e 18.200 occupati nel 2019.
Quanto al numero di aziende nel 2020 (ultimo dato disponibile), l’incidenza delle imprese dell’economia del mare sul totale della regione, si attesta in Puglia al 4,2% (in Italia 3,4%). In termini assoluti si tratta di 16.077 imprese, in crescita del 3,2% rispetto al 2019. La Puglia è la quarta regione in Italia per numero di imprese nel 2020, ma, nonostante la crisi pandemica, occupa il terzo posto per aumento delle iscrizioni dopo Basilicata e, a pari merito, Campania e Sicilia.
Link video dichiarazione Emiliano
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Link video dichiarazione Delli Noci
http://rpu.gl/rQAEW
Link video immagini
http://rpu.gl/ep4zN