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Ucraina: quinta notte di scontri, stamani i negoziati Kiev-Mosca

 

 

 

Quinta notte di guerra in Ucraina, dove hanno risuonato le sirene d’allarme, mentre si susseguivano esplosioni, incendi e fughe nei rifugi.

Attacchi segnalati su Kiev e Kharkiv, tutti respinti secondo fonti ucraine.

Un missile russo – scrivono i media ucraini – su un condominio, un asilo e un negozio nel centro di Chernihiv, con un incendio. Bombardamenti ha pure denunciato la Russia nel Donbass, “i peggiori degli ultimi mesi”, “con vittime civili e infrastrutture danneggiate”.
La cronaca registra inoltre la fuga dagli arresti domiciliari, dove era con l’accusa di aver sostenuto i separatisti del Donbass, dell’ oligarca amico di Putin Viktor Medvedchuk, considerato il suo uomo a Kiev. Leader del partito Piattaforma di opposizione, attivo in molti campi tra cui energia e media, è considerato tra i possibili candidati alla guida di un governo fantoccio se la Russia dovesse conquistare Kiev. Grande attesa oggi nella città bielorussa di Gomel per l’ avvio dei colloqui tra i rappresentanti di Kiev e Mosca. Minsk twitta una foto della sede, al confine Ucraina-Bielorussia, nell’ area del fiume Pripyat, dove a mezzogiorno ora locale dovrebbero partire gli incontri. “La delegazione russa è pronta a negoziare con l’ Ucraina tutto il tempo necessario per raggiungere un accordo”, ha affermato il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, citato da Interfax.
Ma l’Ucraina chiede il “cessate il fuoco immediato” e il ritiro delle truppe russe. “Le prossime 24 ore saranno cruciali per l’Ucraina”, ha detto il presidente ucraino Zelensky in una conversazione telefonica con il premier britannico Johnson. Ed ha aggiunto di avere avuto anche una conversazione telefonica con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

 

Compattandosi al fianco di Kiev l’Europa accelera con una nuova raffica di sanzioni dirette a colpire la Russia, ai cui voli chiude anche i cieli. E la portavoce del ministero degli Esteri russo protesta contro tale chiusura, a causa della quale il ministro Lavrov non potrà partecipare alla sessione del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani, a Ginevra tra oggi e domani. Intanto la Farnesina “raccomanda fortemente ai connazionali presenti in Russia a titolo temporaneo (turisti, studenti, persone in viaggio d’affari e simili) di organizzarsi tempestivamente per rientrare in Italia”. Dall’Italia pieno appoggio alle misure decise da Bruxelles: “L’aggressione dell’Ucraina è un atto barbaro e una minaccia per tutta l’Europa” che “deve reagire con la massima fermezza”, ha detto ieri il premier Draghi. La cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari all’ Ucraina arriverà già oggi in Consiglio dei Ministri. Nuovi aiuti che andranno ad integrare i contenuti del decreto approvato il 25 febbraio. E sul fronte energia, il governo approverà una norma che, in caso di vera crisi nelle forniture di gas, consenta di usare temporaneamente le centrali a carbone. “Oggi non è pensabile dividersi, qualsiasi richiesta Draghi porti oggi la appoggeremo”, annuncia Salvini.

Sul fronte economico, le Borse europee aprono in forte calo, dopo l’inasprimento delle sanzioni nei confronti della Russia e si guarda anche alle prossime mosse delle banche centrali, in particolare della Fed, con gli investitori che scommettono su un ripensamento sull’inasprimento della politica monetaria. Il rublo crolla al minimo storico. Le sue quotazioni cedono il 30% nel mercato ufficiale di Mosca, dopo che la Banca centrale ha ritardato di tre ore le contrattazioni. Balzo invece per i prezzi delle materie prime alimentari: Russia ed Ucraina sono grandi produttori di quel grano le cui quotazioni sui mercati internazionali sono salite dell’8,7%%, insieme con il mais (+5%) e la soia (+3.9%). Corre invece il dollaro, visto come bene rifugio, ed il biglietto verde si rafforza praticamente rispetto a tutte le valute, con l’euro che perde così lo 0,95% a 1,161.
Anche l’oro è in deciso rialzo, e sui mercati il metallo con consegna immediata sale dell’1% a 1908 dollari l’oncia.

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