Un fascicolo senza ipotesi di reato né indagati è stato aperto in procura di Novara nel quadro della vicenda della bimba nata in Ucraina con tecniche di maternità surrogata e poi abbandonata dai genitori biologici. Dopo essere stati investiti del caso, gli inquirenti avevano fatto ascoltare la coppia, che aveva confermato l’intenzione di non volere prendere in consegna la piccina.
La bimba è stata affidata a una famiglia piemontese.
La piccina, di 15 mesi, è stata rimpatriata con una operazione gestita dallo Scip (il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia) e il coordinamento della magistratura.
Del caso si stanno occupando la procura presso il tribunale per i minorenni di Torino e la procura ordinaria di Novara. Alla piccina, secondo quanto si apprende, è stata anche trovata una tata di lingua ucraina in modo che potesse ascoltare parole nell’unico idioma che finora ha conosciuto. La famiglia presso cui si trova la bimba è da considerare “affidataria”. La pratica per l’adozione, disposta dal tribunale per i minorenni di Torino, intanto seguirà il suo corso.