Roma – L'Italia è al penultimo posto, in Europa, per le violenze sulle donne. A pochi giorni dalla Festa della Donna e nel pieno della bagarre per l'introduzione delle “quote rosa” obbligatorie nelle liste elettorali, arriva un rapporto, snobbato dai Media, che fa il punto della situazione sulle violenze nei contronti delle donne.
Un'analisi preparata dall'Unione Europea e che confronta i dati ufficiali e che restituisce un quadro della situazione davvero curioso, con i Paesi tradizionalmente considerati più “civili” che invece svettano in testa alla classifica per numero di violenze subite dalle donne.
E così scopriamo che Danimarca e Finlandia sono in testa alla classifica davvero poco invidiabile delle violenze subite (e denunciate) mentre l'Italia precede solo la Polonia, piazzandosi al 18esimo posto.
Il rapporto europeo sulla violenza nei confronti delle donne ci rivela che oltre 60 milioni di donne hanno subito violenza tra i 15 e i 74 anni. Circa un terzo di tutte le donne europee, quindi, avrebbe avuto a che fare con la violenza fisica o sessuale fin dall'età di 15 anni.
Una donna su tre che, in Europa, ha provato sulla propria pelle il dolore o l'umiliazione (o tutte e due le cose insieme) a causa di un uomo (spesso un parente).
A dirlo sono i dati del sondaggio più esteso mai realizzato prima d'ora dall'Agenzia Ue per i Diritti fondamentali. QUI è possibile leggere tutti i dati
Il campione utilizzato è rappresentativo statisticamente. Si tratta di 1500 donne intervistate in ogni Paese europeo per un totale di circa 42mila.
27 i Paesi in cui è stato effettuato il sondaggio (l'Unione Europea più la Croazia).
Ne emerge che almeno una donna su dieci ha subito una qualche forma di violenza sessuale fin dall'età di 15 anni e una su venti è stata stuprata.
Inoltre, il 22% delle donne europee ha subito violenza fisica o sessuale dal partner.
Curiosamente, però, i Paesi dove è più alto il tasso di violenza contro le donne sono quelli comunemente considerati “più avanzati” nell'affrontare questo genere di problemi e quelli le cui donne sono considerate “più emancipate”.
Guidano la triste classifica la Danimarca e la Finlandia. L'Italia si piazza invece al 18esimo posto.
Un panorama sconfortante ma che sorprende per l'incidenza con cui il problema si palesa nel Nord Europa più che nel Sud anche se sorge spontaneo il sospetto che proprio l'emancipazione e la concretezza delle leggi a sostegno reale della donna (fondi alle forze dell'ordine, sostegno psicologico e materiale alle vittime, strutture adeguate per sostenere e soccorrere le donne) possano aver fatto emergere dati che, altrove, semplicemente vengono ancora taciuti o sottovalutati.