New Delhi – La Corte suprema indiana ha accolto il ricorso dei due marò, Latorre e Girone, contro l'utilizzo della polizia antiterrorismo, Nia, nel loro caso. La Nia può agire solo in base a leggi speciali, come quella per la repressione della pirateria,ma il governo indiano aveva rinunciato a questa legge per incriminare i due italiani. La Corte ha dunque sospeso il processo a loro carico presso il tribunale speciale. La prossima udienza è prevista tra quattro settimane.
Giovedì scorso l’inviato speciale del governo, Staffan de Mistura, ha chiarito la posizione del nostro Paese. “Il governo italiano non ha intenzione di presentare i due marò al processo, perché l’Italia insiste sulla giurisdizione internazionale della questione», ha detto de Mistura. Per l’Italia l’India non ha titolo per processare i marò. Io credo che i nostri due marò siano detenuti ingiustamente e la questione dev’essere risolta quanto prima”, ha dichiarato, rispondendo alle domande dei giornalisti a Catania, il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani. “L’Europa è pienamente impegnata per risolvere il problema – ha aggiunto – e dovrà continuarlo a fare perché credo che la voce dell’Europa, che dovrebbe essere sempre sollecitata da parte dell'Italia, può dare un contributo importante perché rafforza la posizione di uno Stato membro”.