Roma – “Siamo scivolati indietro, abbiamo accumulato ritardi nel cogliere le opportunita' offerte dai grandi cambiamenti: la globalizzazione degli scambi e la rivoluzione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione”. E' quanto ha affermato il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nella sua relazione introduttiva in occasione della celebrazione del centenario della nascita di Guido Carli alla Luiss. Rigidita' imprese e sindacati frenano sviluppo “Lacci e lacciuoli intesi come rigidita' legislative burocratiche, corporative, imprenditoriali, sindacali, sono sempre la remora principale allo sviluppo del nostro paese”.
“I problemi odierni dell'Italia – ha osservato Visco – sono molto simili a quelli che si potevano osservare al termine del governatorato Carli”.
“I segni di risveglio che vediamo sono incoraggianti, ma vanno confermati nei mesi e negli anni futuri: la costanza nell'azione riformatrice e' essenziale”.
“Solo affrontando risolutamente i nodi strutturali che hanno frenato l'economia italiana gia' prima delle recenti crisi, e ne hanno aggravato le conseguenze – ha osservato Visco – sara' possibile riprendere un sentiero di crescita robusta e duratura”.
“La nostra economia ha subito una ferita: ne' l'impulso della spesa pubblica, pur se orientata nelle direzioni piu' congrue, ne' l'espansione creditizia, pur se attuata con coraggio, varranno, da soli, a restituirle vigore”. “Occorrera' che durante un certo intervallo temporale – ha proseguito Visco, sempre citando Carli – si realizzino incrementi della produttivita' in modi compatibili con i piu' progrediti assetti che si mira a stabilire nella vita aziendale e nelle condizioni di lavoro. Se cio' non accadra' saremo costretti ad accettare saggi di sviluppo inadeguati”.