In Lombardia ci sono 14.649 positivi al coronavirus e 1.420 decessi, 202 in più rispetto a ieri: lo ha detto l’assessore regionale al Welfare Giulio Galler, spiegando che i “dati sono un po’ scomposti, alcuni crescono molto, altri meno”. I positivi sono 1.377 in più, “un dato inferiore a quello di ieri, in linea con quello degli altri giorni”, mentre il dato dei ricoverati “è molto alto, sono 1.273 in più di ieri”. In terapia intensiva sono ricoverate 823 persone, 66 in più rispetto a ieri”.
Iniziano a “scarseggiare le scorte di mascherine a più alta protezione, utilizzate in particolar modo nelle Terapie intensive, ed in Lombardia le scorte basteranno ancora solo per un paio di giorni”. Lo afferma il presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri (Aaroi-Emac) Alessandro Vergallo, che ha scritto una lettera al presidente della Repubblica. “Si rischia – scrive – di paralizzare o rallentare l’efficacia dell’impegno nel tentativo di salvare il maggior numero di vite umane”.
L’appello video degli infermieri, stremati e in prima linea nonostante i rischi, in questa dura emergenza del coronavirus.
IL TESTO DELL’APPELLO DEGLI INFERMIERI
“Non c’è
più tempo. Non abbiamo più posti letto dove ricoverare le persone – dice
una voce fuori campo nel video appello degli infermieri -, siamo
costretti a riutilizzare i dispositivi di protezione individuale, perché
scarseggiano, e in molte realtà quelli disponibili non sono idonei.
Siamo in pericolo costante, sappiamo di rischiare ogni giorno il
contagio oltre a vivere la paura costante di portare il virus nelle
nostre case. Non c’è più neanche il tempo per piangere, se non al
termine dei lunghi turni massacranti. Vediamo una morte che non ha la
dignità di essere celebrata. Persone lontane dai loro affetti. Siamo
provati, siamo pochi, in ospedale e sul territorio. Andiamo nelle case
delle persone come soldati al fronte, senza protezioni, in un territorio
che non riesce ad accogliere le enormi richieste di cura. Siamo soli.
Se non freniamo questa valanga pagheremo il più grande tributo: il
fallimento dell’intero sistema e di ogni cosa per la quale ha senso
vivere. Abbiamo bisogno di ospedali, di personale. Subito. Ora. Non
domani. Abbiamo bisogno di professionisti qualificati, non riciclati,
non gettati al fronte come pedine. Abbiamo bisogno anche di voi cari
cittadini. Chiudetevi in casa. Ogni uscita apre la porta al virus. Non
possiamo più permettercelo. Non c’è più tempo”. Federazione italiana Ordini professioni infermieristiche
Sono arrivate a 1.809 le vittime del coronavirus in Italia. In un solo giorno c’è stato un aumento di 368 morti. Sabato l’aumento era stato di 175. Sono 2.335 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il virus, 369 in più di ieri. Superati i 20 mila malati. La situazione resta complicata in Lombardia: solo ieri vi sono stati 252 nuovi decessi per coronavirus, una cifra mai raggiunta finora in regione in una singola giornata. Il Papa a piedi è andato andare a pregare in due chiese di Roma.