“La musica ti cambia la vita, la musica lenisce tutti i dolori. Bisogna credere in lei e lasciarsi guidare”. Il maestro Ezio Bosso, dopo il successo a giugno scorso, che incollò davanti alla tv più di un milione di spettatori su Rai3, raccoglie nuovamente la sfida per una serata evento di ‘Che storia è la musica’, il giorno di Natale alle 21.20. Dopo Beethoven, stavolta il racconto si snoderà tra la vita e la genialità di Cajkovskij, avvicinando il pubblico alla sesta sinfonia, la celebre “Patetica”.
“Nessuno più di lui poteva essere il protagonista di Natale, amò questa festa come nessun altro”, sottolinea il compositore e direttore d’orchestra che non nasconde i suoi timori nell’accettare il nuovo impegno. “Avevo paura, sì. I motivi sono tanti, a partire dal fatto che dopo due minuti che mi vedo sullo schermo sono già stufo e la considero un’occupazione militare dei media. Poi per ragioni personali e per il fatto di aver preso mazzate in passato. A convincermi ad accettare è stata l’Orchestra e il fatto che ritengo non importante ciò che farai, ma ciò che hai fatto e che lascerai”. Ma non si tratta di una semplice replica, in una linea già tracciata: “Abbiamo alzato l’asticella rispetto a giugno, c’è molta più musica. Rifare la stessa cosa avrebbe significato cadere nella banalità: io continuo ad andare contro i luoghi comuni”.
Ad intervallare il racconto tra parole e musica, che andrà avanti per quasi tre ore, ci saranno diversi ospiti, anche apparentemente lontani dal mondo classico: da Corrado Augias a Diego Bianchi, passando per Max Tortora, Mario Tozzi, Igor Cassina.