Pacchi di pasta, biscotti, scatolame. E poi formaggio a fette, riso, pane senza glutine. Tutti prodotti con il marchio della Ue sulla confezione, ad indicare che si tratta di alimenti forniti attraverso i canali dell’aiuto alimentare e, quindi, non reperibili in commercio. Tutto buttato via, come se fossero cose inutili, immangiabili. Tutto buttato per terra, in un angolo non lontano dalla scuola elementare “Sacchetti Sassetti”, in contrada Fiura. Purtroppo scene viste altre volte, e ogni volta sala la rabbia nel vedere questo spreco di cibo destinato alle persone più indigenti.
A documentare quanto avvenuto è stata una signora che ieri mattina, trovandosi a camminare vicino alla scuola, ha notato la presenza del cibo sull’asfalto, lo ha fotografato, postato su una pagina Facebook molto seguita e ha parlato di “Vero e proprio scempio”. Come darle torto? Nell’arco di poche ore, decine di utenti hanno commentato l’accaduto con toni tra l’arrabbiato e lo scandalizzato: c’è chi ha ricordato che esistono famiglie veramente bisognose, chi, senza mezzi termini, è ricorso all’insulto tout court, chi ha invocato la vergogna per coloro che si permettono di gettare via degli alimenti e chi, giustamente, ha chiesto maggiori controlli per verificare l’effettivo stato d’indigenza dei beneficiari.
Una breve indagine ha consentito, nella stessa giornata di ieri, di capire che il pacco delle derrate è stato distribuito dalla Caritas alla Fiura non molto tempo fa, più difficile però comprendere a chi siano andati quegli alimenti, sprecati senza ritegno alcuno. Ricordiamo che, ad Alatri e nelle immediate vicinanze, sono centinaia le famiglie che vengono aiutate periodicamente da Banco alimentare, Caritas e altri gruppi autonomi che si adoperano per le collette e le raccolte organizzate durante tutto l’anno: una situazione che riguarda sia nuclei giovani sia famiglie con all’interno persone anziane e, in alcuni casi, le condizioni sono Il cartello che dà il benvenuto alla zona di Monte San Marino davvero ai limiti della mera sopravvivenza. Poi c’è chi butta via il cibo in maniera sprezzante. Uno schiaffo alla miseria, alla povertà, che non è assolutamente tollerabile in un Paese che si possa definire civile e solidale.