Nuove sanzioni al Venezuela e conferma del riconoscimento di Guaidó come presidente ad interim: l’Eurocamera è più divisa che mai.
Il Venezuela spacca il Parlamento europeo come mai prima d’ora. 310 voti a favore, 120 contrari e 152 eurodeputati astenuti. A mettere zizzania tra i seggi dell’Eurocamera è stato il voto che ribadisce il riconoscimento di Juan Gerardo Guaidó come presidente ad interim del Venezuela. La risoluzione prevede anche che vengano inflitte sanzioni più severe a Nicolàs Maduro, e condanna la repressione del regime contro politici e giornalisti. A sostegno della risoluzione c’era il Partito Popolare europeo (PPE), gruppo di maggioranza nell’eurocamera, i Conservatori e i Liberali. Per la prima volta i Socialisti si sono astenuti, accusando il provvedimento di ostacolare la diplomazia europea. L’Eurodeputato spagnolo Javier Couso, di Izquierda Unida (IU), partito che ha votato contro la risoluzione, ha dichiarato che i sostenitori di maggiori sanzioni a Maduro “continuano a mantenere una posizione che non dovrebbe avere l’Europa, ma piuttosto sposa quasi all’unisono la posizione estremista” di Donald Trump.
Per quanto riguarda i partiti italiani, Forza Italia (PPE), Lega e Fratelli d’Italia hanno votato a favore del provvedimento, il Movimento 5 Stelle si è espresso contro e il Partito Democratico, che nell’eurocamera rientra nei Socialisti, si è astenuto. Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha scritto che “il Parlamento europeo non abbandona i venezuelani”. E si rivolge al popolo del Venezuela, invitandolo a “non smettere di combattere per la tua libertà e dignità. L’Europa è con te. La democrazia finirà per vincere il dittatore Maduro”.