La Corte dei Conti del Venezuela ha condannato l’autoproclamato presidente ad interim del Venezuela a 15 anni di interdizione dalle cariche pubbliche.
Juan Gerardo Guaidó non potrà ricoprire cariche pubbliche per i prossimi 15 anni. A stabilirlo è stata la Corte dei Conti del Venezuela, che ha riscontrato delle spese non dichiarate effettuate dall’autoproclamato presidente ad interim del Venezuela. L’accusa è quella di frode fiscale, poiché Guaidó non ha dichiarato più di 310 milioni bolivar in spese di viaggio e 260,4 milioni di bolivar spesi per alloggi all’interno e all’esterno del territorio venezuelano. Nel corso di una conferenza stampa, il Presidente della Corte dei Conti della Repubblica Bolivariana del Venezuela Elvis Amoroso ha reso nota l’inabilitazione di Guaidó, in base a quanto indicato dalla legge contro la corruzione in Venezuela.
A Guaidó è stata inflitta la pena massima di 15 anni di interdizione dai pubblici uffici, il che gli impedirà di ricoprire la carica di deputato dell’Assemblea Nazionale e di esercitare qualsivoglia funzione pubblica. In quanto presidente dell’organismo parlamentare, il condannato ha commesso abusi in violazione della legge, oltre ad aver agito in combutta con governi stranieri per sovvertire l’ordine costituzionale del Venezuela. L’articolo 187 della Costituzione del Venezuela sancisce che i deputati devono esercitare in esclusiva solo il lavoro a beneficio del popolo del Venezuela e non possono ricevere reddito supplementare, o esercitare altre funzioni oltre a quelle parlamentari. Le somme spese dall’ormai ex deputato in 91 misteriose trasferte non sono menzionate nella sua dichiarazione dei redditi, e non si capisce da dove provengano questi fondi.