Intervengono i carabinieri e bloccano un giovane serbo. La donna, pur stordita, ha trovato la forza di chiamare i soccorsi. Per lei due settimane di cure
Le ha spaccato la faccia riducendola una maschera di sangue. Una violenza cieca, esplosa l’altra mattina dentro casa senza una ragione plausibile, che quando si tratta di malmenare una donna non c’è mai. Tanto meno nel suo caso. “Futili motivi”, così i carabinieri della compagnia di Sora che con l’aiuto dei loro colleghi della stazione di Casalvieri hanno messo fine al calvario di sua moglie, definiscono il movente di tanta violenza. Perciò hanno arrestato l’uomo, N. S., ventisette anni, di origine serba, residente a Sora con la sua sventurata compagna di vita. E di botte. Probabilmente non è stata la prima volta che il giovane ha alzato le mani sulla moglie. Stavolta però ha rischiato di ucciderla. Così i carabinieri, intervenuti nella casa della coppia dopo l’ultima aggressione, lo hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e sequestro di persona. L’uomo era già censito per reati specifici. La brutale aggressione è scattata in mattinata: lui ha colpito ripetutamente la donna, italiana, sferrandole pugni al volto e alla testa e minacciandola con un coltello, impedendole di uscire di casa. Successivamente la donna, nonostante le ferite e il comprensibile stato di shock, è riuscita a chiamare i soccorsi. Sul posto si sono precipitati gli operatori del 118 che l’hanno medicata e trasportata al pronto soccorso, dove le è stata diagnosticata la frattura del setto nasale oltre a ferite lacerocontuse sul cuoio capelluto, lesioni giudicate guaribili in quindici giorni.
L’uomo è stato bloccato e accompagnato in caserma. Una volta espletate le formalità di rito, è stato rinchiuso nel carcere di Cassino dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria