Dopo otto mesi di lotta tra la vita e la morte, Marian Bratu non ce l’ha fatta.
Otto mesi fa, Marian Bratu, insieme ad altri 5 operai è stato investito il 13 maggio da una bomba di calore sprigionatasi a causa di un incidente alle Acciaierie Venete.
In quell’occasione, una siviera carica di acciaio incandescente si è rovesciata a terra provocando una bomba di calore. Bratu dopo l’incidente riportò ustioni sul 90% del corpo. L’operaio venne subito ricoverato in ospedale.
Dopo le cure nel reparto Grandi Ustioni era stato portato in rianimazione. Per otto mesi Bratu è rimasto in coma, in lotta tra la vita e la morte. Oggi non ce l’ha fatta più, così si è spento.
Bratu è la seconda vittima dell’incidente. Il 6 giugno era già venuto a mancare Sergiu Todita, un operaio di 39 anni proveniente dalla Moldavia.
Altre tre perosne portano addosso i segni di quel terribile giorno di maggio. Attualmente ci sono 7 persone indagate e che dovrano rispondere di incidente sul lavoro. Tra queste ci sono i vertici di Acciaierie, quelli della ditta costruttrice, la Danieli di Udine, e della ditta Hyama Tech, subappaltatrice di Acciaierie.