Non esiste ancora una soluzione al problema degli straordinari dei dipendenti del Comune di Genova lievitati dopo il crollo del ponte Morandi e stoppati con una circolare dell’ente del 31 ottobre scorso
“Ci siamo attivati con il governo con un ordine del giorno chiedendo l’autorizzazione a sforare il tetto previsto o lo stanziamento di fondi – ha detto l’assessore al Personale del Comune di Genova Arianna Viscogliosi rispondendo a due interrogazioni da parte di Carmelo Cassibba (Vince Genova) e Alessandro Terrile (Pd) – l’ordine del giorno è stato accettato e attendiamo una risposta”. Da Roma è stata riconosciuta una deroga allo sforamento soltanto per i giorni dal 14 al 24 agosto.
“Ma già a quel punto avevamo superato la quota limite di lavoro extra stabilita in 900 mila euro”, ha precisato Viscogliosi. Il problema del Comune è quindi sia economico sia normativo. L’assessore Viscogliosi ha raccolto l’idea del consigliere Terrile in merito alla riorganizzazione esclusivamente mattutina di alcuni appuntamenti istituzionali come consiglio comunale e commissioni consiliari proprio per limitare il ricorso agli straordinari. Palazzo Tursi è inoltre in attesa, con la conversione del cosiddetto decreto urgenze in legge, di poter procedere con l’assunzione di 200 unità a tempo determinato, come previsto dal decreto stesso.
Intanto, nel 2018, tra personale già assunto e in corso di assunzione il Comune arruolerà – secondo quanto ricordato dall’assessore Viscogliosi – 670 persone tra tempo determinato e indeterminato: oltre alle 216 previste dal decreto Genova (tempo determinato per due anni), si parla di 267 dipendenti a tempo determinato, scorrendo le graduatorie ancora aperte, 140 a tempo indeterminato e si stanno completando i concorsi per assumerne altri 53 entro fine anno.