La complessa attività di indagine volta a contrastare il fenomeno dell’usura e del traffico di stupefacenti, è stata effettuata dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato Fidene Serpentara (diretto da Giuseppe Rubino) e dagli agenti di Polizia Roma Capitale.
L’indagine coordinata dai Pubblici Ministeri del gruppo gravi reati contro il patrimonio e criminalità comune, ha portato come conclusione la richiesta da parte dell’Autorità Giudiziaria, dopo aver ottenuto il consenso del Gip, l’emissione di 10 misure cautelari personali.
Sei custodie cautelari in carcere, 1 misura degli arresti domiciliari e 3 misure dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Le sei misure cautelari in carcere, sono state eseguite nei confronti di:
R.M. (65enne di Andria), responsabile di usura, spaccio di stupefacenti e violazione dell’art. 132 TULB che riguarda l’abusiva attività finanziaria.
R.D. (55enne di Viterbo), responsabile di usura aggravata e abusiva attività finanziaria.
F.R. (47enne romano), responsabile di spaccio di stupefacenti.
O.F. (42enne romano), già agli arresti domiciliari e responsabile di spaccio di stupefacenti.
D.R. (61enne romano), già agli arresti domiciliari e sempre responsabile di spaccio di stupefacenti.
R.M. (32enne romano), responsabile di spaccio di stupefacenti.
Agli arresti domiciliari è finito invece G.G., 49enne romano, per usura aggravata e abusiva attività finanziaria.
Si dovranno presentare dinanzi alla Polizia Giudiziaria: A.L., 61enne romana dipendente del Comune di Roma, responsabile di estorsione e di usura aggravata; L.D., 37enne romano responsabile di spaccio di stupefacenti e C.I., 43enne romano, attualmente in carcere per associazione a delinquere finalizzata a furti portavalori e ritenuto responsabile di spaccio di stupefacenti.
Il sistema usuraio utilizzato comprendeva alcuni soggetti disposti a prestare grosse somme di denaro, altri procuravano i clienti, altri si occupavano della riscossione.
I soggetti sono stati individuati grazie alle dichiarazioni delle vittime, in gran parte titolari di attività commerciali sul territorio romano; durante le indagini sono stati acquisiti anche elementi di prova in ordine ai capi di imputazione, quindi è stata accertata l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti.
Sono stati sequestrati 3kg di cocaina e 6400 euro.
Invece il bottino dell’usura ammonterebbe a 39.800 euro, assegni bancari per un valore di 40 mila euro, carte postepay e libri contabili dove erano contenute tutte le informazioni del tasso usuraio applicato ai prestiti concessi.