Roma – Gli ormeggi del barcone Tiber 2 hanno ceduto ieri sera intorno alle 22 e il barcone, spinto dalla corrente del Fiume, ha attraversato le volte di ponte Sant’Angelo raggiungendo ponte Principe Amedeo dove si è incagliato parallelamente alla banchina di sinistra. Si tratta dello stesso barcone che si era disancorato nel corso della piena del 2008 e aveva impegnato la Protezione civile nazionale e tutte le Istituzioni, che per giorni lavorarono al suo recupero, impiegando persino alcune cariche dinamitarde.
Intorno alle 16.30 di ieri, anche il Tiber 1 (altro barcone dello stesso proprietario) è sceso completamente sotto il livello delle acque, mentre la sezione galleggiante dove erano state poste le cucine di servizio, si era già ribaltata sulla banchina nella mattinata di sabato scorso.
A distanza di due anni, nonostante le intimazioni delle competenti istituzioni regionali, delle richieste di Roma Capitale e degli altri Enti, il proprietario dei barconi non ha messo in sicurezza le proprie imbarcazioni, generando una situazione di pericolo che dovrà essere risolta con grande dispendio di mezzi e con costi molto alti, che saranno addebitati interamente in danno.
Ad accorgersi della situazione di crescente pericolo, sono stati i volontari della Protezione Civile che stanno monitorando le condizioni del Tevere già da 9 giorni. Appena avuta notizia, la Protezione Civile del Campidoglio si è immediatamente recata sul posto e ha allertato i competenti organismi regionali, la Protezione civile nazionale, i Vigili del Fuoco, la Polizia fluviale e la Guardia Costiera di Fiumicino.
Nel corso della notte appena trascorsa, grazie ad un intervento operativo del nucleo sommozzatori del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, con la collaborazione tecnica della Capitaneria di Porto, il barcone è stato messo in sicurezza e ancorato.
«L’intervento – dichiara Tommaso Profeta, vicecapo di Gabinetto e Direttore della Protezione civile di Roma Capitale – si è reso immediatamente necessario per scongiurare nuovi movimenti del barcone e per organizzare le più complesse operazioni di traino che, più o meno, seguiranno il protocollo già usato nel 2008. L’intenzione generale è quella di usare quattro mezzi cingolati per il traino del barcone che poi dovrà ruotare, essere rimesso in linea, e raggiungere autonomamente l’area golenale di Lungotevere Vittoria. Naturalmente, si tratta di prime ipotesi formulate in emergenza questa notte, che dovranno essere attentamente vagliate nel corso di una riunione operativa convocata stamane presso il comando dei Vigili del Fuoco. Le operazioni, in ogni caso, si terranno nel corso della notte o si svolgeranno sulle banchine per contenere al massimo eventuali disagi dovuti a temporanee interruzioni del traffico sul Lungotevere».
«L’impegno della Protezione civile del Campidoglio nelle prossime ore – spiega Profeta – è quello di offrire la massima disponibilità di mezzi e di uomini alla Regione Lazio che sta curando il coordinamento delle operazioni. Abbiamo già disposto l’intervento dei mezzi cingolati da traino e delle torri faro e allertato le squadre del volontariato».
«La situazione è certamente molto delicata – conclude Profeta – ma l’esperienza del 2008 ci ha insegnato come gestire al meglio le forze in campo, ferma restando, vogliamo ribadire, la necessità di provvedere senza indugi alla risoluzione definitiva di ogni situazione di illegittimità e di potenziale pericolo che riguardi le strutture galleggianti sul Tevere».