Cori – L´olio corese pronto per la denominazione Dop

Cori – Il concorso L’Olio delle Colline a Cori, promosso dall’Aspol e dal Capol e organizzato a Cori per volontà della locale Pro Loco in collaborazione con l’Amministrazione comunale, ha decretato sabato pomeriggio i tre vincitori: 1 Sbandi Angelo – Località Cesaponzolo – Cultivar: Itrana; 2 Appetito Luigi – Località Colle Poverello – Cultivar: Itrana; 3 Bucciarelli Nicola – Località Cesaponzolo – Cultivar: Frantoio e Leccino. Gli altri 5 finalisti, nell’ordine, sono stati: Tartara Laura, Muraglia Flaminio, Musa Annunziata, Giraldi Laura e Ceraso Alessandra. Su 23 oli in gara solo in 7 sono stati riscontrati lievi difetti all’esame organolettico, quali riscaldo e mosca. È stata però sottolinea l’elevata qualità dei campioni di olio presentati e risultati extra vergine, che hanno confermato i significativi progressi, che le aziende olivicole di Cori hanno raggiunto. L’olio extra vergine di oliva (itrana dal 50 al 100%; frantoio e leccino fino al 50%) corese, dunque è pronto per la D.O.P. Colline Pontine, ovvero la certificazione di qualità risultante dall’insieme dei controlli sull’olio ai quali la filiera produttiva (olivicoltori, molitori, imbottigliatori) e il prodotto devono essere sottoposti affinché l’olio extra vergine possa essere classificato a Denominazione di Origine Protetta. «La D.O.P. è la più importante risposta al problema di riconoscibilità dell’olio extra vergine di oliva di qualità del settore olivicolo del nostro territorio – ha spiegato il presidente Aspol Giovanni D’Achille – e consente di avviare interrelazioni istituzionali per la realizzazione di azioni congiunte tese alla promozione e commercializzazione del nostro olio extra vergine locale. Un marchio per tutelare e valorizzare le migliori produzioni di extra vergine di oliva e per rilanciare il nostro territorio». La D.O.P. infatti non solo garantisce fortemente il consumatore, imponendo norme stringenti, ma assicura anche i diversi livelli del processo produttivo (origine, provenienza delle materie prime, localizzazione e tradizionalità della produzione), offrendo serietà, tracciabilità, legane con il territorio e tipicità. Si tratta di una strategia di marketing territoriale indispensabile per la valorizzazione di un prodotto di eccellenza che non ha eguali, che non solo esprime la sua qualità alimentare ed organolettica, ma è anche espressione di un territorio, le sue tradizioni ed il suo paesaggio. «L’extra vergine delle colline pontine, infatti, ha caratteristiche organolettiche uniche – ha sottolineato Luigi Centauri, presidente Capol – e si presenta con un colore dal verde intenso al giallo con riflessi dorati: la presenza di un aroma fruttato, da media ad intenso, di oliva verde, con una nota di erbaceo fragrante e sentore tipico di pomodoro verde non presente in nessun altro territorio; da lieve a medio l’amaro e il piccante». «Un’opportunità da non perdere, non solo per la salvaguardia e la valorizzazione del nostro paesaggio e delle locale cultura territoriale, ma anche per rilanciare un tessuto economico tradizionale garantendo un prodotto di qualità», ha chiuso il convegno il sindaco Tommaso Conti.

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