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Genova – Fincantieri, firmata la cassa integrazione

Genova – Questa mattina nella sede di Confindustria è stato firmato l’accordo per la riapertura della cassa integrazione per 165 dipendenti alla Fincantieri di Sestri Ponente.
Dal 3 gennaio del prossimo anno riparte il vuoto di lavoro e la riduzione di stipendio; si parte subito per 13 settimane con la cassa integrazione ordinaria, ma quasi sicuramente si dovrà proseguire per tutto il 2011 come quella straordinaria e con numeri, ossia lavoratori coinvolti, che si prevede già ora tenderanno a raddoppiare per continuare a salire. A marzo 2012 finisce l’ultima attività con la consegna della seconda nave Oceania, dopo di che non vi è ad oggi nessun carico di lavoro.
“Una cassa integrazione – dicono i rappresentanti sindacali – può essere un sacrificio necessario per ripartire nella produzione o l’annuncio della fine. Proprio per scongiurare questa ipotesi, ieri a Palazzo Tursi è stato concordato un patto di azione per dare un futuro e un senso a questo cantiere e a questo ulteriore sacrificio della cassa integrazione per tanti lavoratori: Comune, Provincia, Regione, Autorità portuale, Municipio di Sestri, insieme a tutto il sindacato di categoria e confederale hanno ribadito la loro volontà di perseguire il ribaltamento a mare del cantiere di Sestri. Per questo hanno chiesto al Governo – dopo un anno e mezzo dall’intesa – di andare urgentemente alla firma dell’accordo di programma e di finanziare le risorse necessarie al riempimento; nello stesso tempo hanno chiesto all’Eni di non rilanciare sulle proprie opere strutturali che avrebbero alla fine il senso di rendersi complice della fine delle attività della Fincantieri a Genova e della perdita di qualche migliaio di posti di lavoro.
Il patto firmato ieri diventa, insieme alla urgente necessità di commesse pubbliche da parte del Governo, il nostro obbiettivo su cui, se necessario, rimetteremo in moto la protesta dei lavoratori e delle lavoratrici di Fincantieri.
Una forza che di fronte alla messa in discussione del proprio futuro, del proprio posto di lavoro e del proprio salario si raddoppia e si triplica”.

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