La salute mentale delle bambine è sempre più a rischio, secondo uno studio americano, in quanto prematuramente esposte a modelli inadeguati alla loro età. Uno studio del Knox College di Galesburg (Illinois) ha rivelato infatti che le bimbe di soli sei anni iniziano già a pensare a sé stesse come oggetti sessuali. Nel corso dei test condotti sulle bimbe tra i sei e i nove anni, gli scienziati hanno utilizzato due bambole, entrambe vestite alla moda, ma una in maniera sexy e una in versione più castigata. A ogni bambina è stato chiesto di scegliere quella che: le assomigliava, era come avrebbe voluto essere, sarebbe al più popolare a scuola e quella con la quale avrebbe voluto giocare. La bambola sexy è risultata essere la più scelta, con il 72 per cento delle intervistate che hanno sostenuto che sarebbe la più gettonata a scuola. La ricerca, pubblicata su Sex Roles, ha reclutato le volontarie in due scuole pubbliche e in una scuola di ballo locale. Le bambine provenienti da quest'ultima, e in generale quelle che praticano uno sport, hanno scelto più spesso la bambola non sexy e questo, secondo gli psicologi del Knox College, significherebbe che le bimbe hanno appreso che il corpo può venire usato con uno scopo pratico e non solo per apparire sexy. Secondo i ricercatori statunitensi non esiste una connessione tra il consumo di media e la tendenza a considerarsi oggetti sessuali, ma le bimbe che guardano molta tv e hanno mamme molto attente al look hanno quasi sempre scelto la bambola sexy. Dall'altro lato però le mamme che usano i film e in generale i media come mezzo educativo per indicare i cattivi comportamenti hanno meno probabilità di crescere una figlia che penserà soltanto a essere sexy. Infine le bimbe che guardano poca tv ma hanno madri molto religiose hanno quasi sempre scelto la bambola più discinta per una sorta di sindrome da “frutto proibito”, probabilmente dovuta a un'idealizzazione causata dal divieto di esporsi ai comportamenti familiarmente ritenuti poco sani proposti dalle televisioni.