Giunto al Palazzo Ducale di Genova con qualche minuto di ritardo (alle 16.10 anziché alle 15,30 come previsto), accolto da un nutrito gruppo di sostenitori e di autorità locali, il presidente della Camera Gianfranco Fini è arrivato a Genova per la giornata “Il futuro e i giovani”, iniziativa di “Janua.Org”. All´entrata, si è levata qualche voce contraria, che nonostante la presenza delle forze dell´ordine e dei servizi speciali, si è ben intesa. (“Fini, io e altri venti elettori che ti avevano scelto, non ti voteremo mai più!”)
Dopo il presidente della associazione Janua, Luca Marchesi, ha preso la parola don Guido Vallese, responsabile della Pastorale Giovanile della diocesi di Genova, quindi il professor Giorgio Schiappacasse, direttore del Sert-Ponente.
E´ intervenuto poi il presidente della Camera Fini, che ha portato l´attenzione sulla necessità di cultura giovanile ed ha ricevuto il documento preliminare della Carta dei Principi Educativi Fondamentali.
“Oggi è una giornata da dedicare ai giovani, per cui – ha esordito il leader di FLI – dico subito che non sono qui per affrontare discorso sulla attuale situazione politica”.
Il discorso sulla questione della fiducia del prossimo 14 dicembre, ormai alle porte, è stato affrontato in seguito, quando Fini si è recato presso la sede di FLI di Genova, in cui ha ribadito i concetti che già ha dichiarato più volte. E´ stato abile, comunque, a glissare sulle domande insidiose di alcuni giornalisti che volevano dichiarazioni sulle voci di compravendita dei voti.
Fra le autorità presenti al Palazzo Ducale di Genova, un ombroso Claudio Burlando, un assessore alla Sanità Claudio Montaldo quasi in incognito, oltre all´eclatante assenza del sindaco Marta Vincenzi, per altro poco giustificabile dal punto di vista istituzionale. E´ sempre e comunque il sindaco di una città che avrebbe dovuto essere in prima fila a salutare, se non Gianfranco Fini, almeno la figura del presidente della Camera dei Deputati.
