Il caso e la necessià: il caso, che ha voluto cvome nel 2010, ricorressero sia il centenario della nascita di Jacques Monod, che il 40° anniversario della pubblicazione della sua opera principale. La necessità: quella che impone agli organizzatori del Festival della Scienza di Genov, di dedicare , domenica 7 novembre, all´Auditorium di Palazzo Rosso, in via Garibaldi, una conferenza a quello che è considerto il padre della biologia molecolare moderna.
Introduce il filosofo della scienza Telmo Pievani, relaziona Bernardino Fantini, direttore dell´Istitutodi Storia della Medicina dell´Università di Ginevra. Ne nasce un viaggio nella visione teorica e filosofica di uno dei più grandi pensatori del novecento, capace di rivoluzionare la visione de lmondo del suo tempo, a partire dal lavoro sperimentale della biologia molecolare, che allora (erano gli anni ´50 e ´60 del secolo scorso) muoveva i primi passi.
Monod ebbe il coraggio di sostenmere con forza, e non sneza suscitare decise opposizioni e critiche, quella che stava diventando una visione del mondo condivisa da buona parte della comunità scientifica dell´epoca. Una visione per molti troppo arida e meccanicistica, che gli era invalso lo scetticismo di una parte degli ambienti filosofici e culturali.
Un viaggio che non manca di rilevarne criticamente i limiti filosofici del testo, ma anche il dialogo, sotteso e sempre presente con i grandi problemi dei filosofi precedenti e i legami diretti alle idee guide di quella che si apprestava a diventare la “rivoluzione molecolare” nelle scienze della vita.