Un supermicroscopio che si chiama SW-2PE-STED ed è talmente avanzato e raffinato che in futuro potrà sostituire le biopsie nell’analisi dei tessuti alla ricerca del cancro: è l’ultima rivoluzione tecnologica nel campo della microscopia in fluorescenza ed è proposto dai ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova coordinati da Alberto Diaspro.
Una tecnologia che combina due tecniche avanzate di imaging, la nanoscopia ottica Sted e la microscopia a doppio fotone (2PE) e che permetterà l’analisi diretta e ad altissima risoluzione dei tessuti biologici evitando la biopsia. Lo SW-2PE-STED utilizza un fascio di luce laser che viene diviso in due: il primo stimola il fenomeno dell'eccitazione multifotonica; il secondo comprime l'informazione, ottenendo un’immagine ad altissima risoluzione.